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Martina Franca: modello Dada a scuola, l’apprendimento fuori dagli schemi Istituto comprensivo "Chiarelli"

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Di Evelina Romanelli:

Modello DADA a Martina Franca: l’apprendimento fuori dagli schemi

Si chiama DADA (Didattica per Ambienti Di Apprendimento) il nuovo modello organizzativo che il plesso Battaglini, scuola di primo grado dell’Istituto A. R. Chiarelli di Martina Franca, ha recentemente introdotto. Una novità educativa, fortemente voluta dalla dirigente Leporati, che ha rivoluzionato il modo di vivere e gestire la vita scolastica, già adottata con successo in molte scuole italiane e di matrice anglosassone. La DADA punta a rendere gli studenti protagonisti attivi del proprio percorso di apprendimento, attori partecipi, favorendo la responsabilizzazione, l’autonomia e la flessibilità. Nello specifico si tratta di un sistema che trasforma radicalmente la struttura tradizionale delle lezioni: non sono più gli insegnanti a spostarsi tra le classi, ma gli studenti, che cambiano aula in base alla materia. Ogni ambiente è dedicato a una specifica disciplina, arredato e organizzato per favorire l’apprendimento della stessa. Questo crea spazi tematici stimolanti e personalizzati, dove il contesto fisico è pensato per integrare il processo didattico. La nuova formula ha convito il collegio grazie ai suoi punti di forza: la motivazione e partecipazione, gli studenti, muovendosi da un’aula all’altra, sviluppano una maggiore autonomia e una capacità di gestione del tempo e dello spazio. Le aule si rivelano stimolanti in quanto ognuna è configurata per rispondere alle esigenze didattiche della materia specifica, arricchendo il percorso di apprendimento grazie a materiali, strumenti e risorse mirate, vi è cura, personalizzazione, dettagli che rendono l’ambiente altamente accattivante per l’apprendimento. Inoltre si consolida la collaborazione e socializzazione tra gli alunni, negli spostamenti è favorita la relazione tra gli stessi incoraggiano il supporto verso i più fragili in un clima di costruttiva collaborazione. In ultimo, ma non meno importante gli studenti sono chiamati a prendersi cura degli spazi in cui lavorano, migliorando così la loro capacità organizzativa e il rispetto degli ambienti condivisi. L’introduzione del modello DADA ha avuto un impatto positivo sia sugli studenti che sugli insegnanti, grazie alla visione innovativa che il vice preside, Gianfranco Cito, è riuscito a trasmettere.
Tutti sono stati chiamati ad un cambiamento, la nuova formula adottata risulta vincente già dopo i primi giorni di scuola. Le aule tematiche sono state equipaggiate con tecnologie all’avanguardia, come lavagne interattive, laboratori multimediali e materiali specifici per ciascuna disciplina. Gli insegnanti hanno riscontrato un miglioramento della concentrazione e del coinvolgimento degli studenti, i quali apprezzano la varietà e la dinamicità del nuovo sistema. Gli alunni hanno manifestano entusiasmo nel poter “abitare” aule dedicate a materie come matematica, scienze, italiano, tecnologia… trovando utile avere spazi strutturati per attività specifiche, che stimolano la loro creatività e curiosità. In quest’ottica il progetto DADA nasce dall’idea di valorizzare il buono del sistema educativo, per colmare il gap con i best performer europei, al fine di migliorare e incrementare il successo scolastico di ciascuno studente, favorendo le dinamiche motivazionali e di apprendimento, efficaci per l’acquisizione di abilità e di studio proprie del lifelong learning. Come ogni innovazione, anche il modello DADA presenta alcune sfide iniziali. La gestione degli spostamenti tra le aule richiede un coordinamento efficace, e non tutte le scuole sono immediatamente attrezzate per adattarsi a questa trasformazione. Tuttavia, grazie all’impegno del personale scolastico e alla cooperazione tra genitori e studenti, queste difficoltà sono state superate con successo, si avverte, a soli sette giorni dall’avvio delle lezioni, una padronanza del sistema, delle regole e degli spazi. Il futuro della scuola Battaglini, con il modello DADA, appare promettente, con l’obiettivo di continuare a sperimentare nuove modalità di insegnamento e apprendimento, capaci di rispondere alle esigenze di una generazione in continua evoluzione, una scuola che si scardina all’anacronistico modo di fare lezione, che punta a star al passo con i tempi, gli spazi e le esigenze moderne.

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