Parli con un ministro e ti fa sentire a tuo agio. Con uno che fa l’amministratore locale, invece, rischi di avere problemi perchè magari, chissà chi si crede di essere. E l’efficienza? Chissà se abbiano fatto i passi giusti per risolvere il problema, quelli locali. E ti creano imbarazzo davanti al ministro, per la loro inefficienza. Insomma, al sistema politico di Taranto è arrivato uno schiaffo. Bello forte. E non glielo dà l’opposizione, o un’associazione di chissà quali pensatori. No. Glielò danno gli studenti, i quali desiderano solo andare in una scuola normale, non un edificio che potrebbe essere un monumento ma che quasi cade a pezzi. Di seguito il comunicato diffuso dal comitato studentesco del liceo “Archita” di Taranto:
Da sempre ci è stato insegnato che “ferisce più la penna che la spada”. Perciò noi, studenti del Liceo Statale “Archita”, scegliamo la via del confronto piuttosto che quella della sterile contestazione e del disfattismo.
Qualche giorno fa, in occasione della partecipazione della Ministra Giannini all’inaugurazione del “Polo Scientifico della Magna Grecia”, abbiamo voluto consegnarle una lettera. In quest’ultima denunciavamo la sempre precaria condizione nella quale versa Palazzo degli Uffici, sede storica del nostro Liceo. Siamo stati inaspettatamente coinvolti dalla stessa in un breve ma disponibilissimo scambio di idee. Il nostro stupore è diretta conseguenza dell’assuefazione a politici con la “p” minuscola, gente che rifiuta il libero confronto nonostante i ripetuti inviti a varie manifestazioni pubbliche da noi organizzate. Durante il colloquio con la Ministra, ci è stato chiesto se la delicata questione fosse stata segnalata al Governo come edificio da inserire nel decreto “Sblocca Cantieri”. Grande l’imbarazzo da noi provato nel vederci costretti a rispondere negativamente per cause non dipendenti dalla nostra volontà.
Numerosi gli interrogativi che ancora ci poniamo: verso quale direzione procede una Città i cui politici si rifiutano di intervenire in un dibattito pubblico? Verso quale direzione procede una Città che preferisce trascurare il suo sviluppo culturale, privando i suoi studenti e cittadini di punti di riferimento ad esso inerenti? Verso quale direzione procede una Città che lascia cadere nell’oblio i palazzi storici della stessa e abbandona oltre 20.000 volumi storici al degrado? Ma soprattutto verso quale direzione procede una Città priva di timoniere?
Pretendiamo adesso, dopo anni di vane richieste finite nel dimenticatoio risposte concrete e definitive da parte degli Enti locali. Siamo infatti stanchi del nostro ruolo di spettatori inermi del naufragio della nostra Città.
Taranto, 24/10/2014
Ilaria Calò, resp. comunicazione Comitato Studentesco “Archita”
Italo Pomes, rappresentante di istituto Liceo Statale “Archita”