Milano, fra le città metropolitane, è la prima d’Italia. Indice di 5,68 in base a vari parametri. Napoli è proprio giù, superata anche da Reggio Calabria e Bari. Tutto ciò secobdo “La Competitività Italiana. Le Imprese, i territori, le città metropolitane”, primo rapporto della Scuola di Governo del Territorio, fondata a Napoli su iniziativa del Consorzio Promos Ricerche. A proposito della città metropolitana pugliese, di seguito lo stralcio dell’articolo pubblucato dal Corriere della Sera:
Bari va meglio (rispetto a Napoli, ndr) ma comunque si piazza solo nella fascia medio-bassa di competitività con un totale di 3,12 punti. Nel triennio 2012-2014 la città ha subito un perdita di competitività del 4,34% dovuta a una variazione negativa dell’indicatore d sviluppo delle attività produttive (-1,11%) e del contesto territoriale (-6,53%). È da notare come tutti i sotto-indicatori non superino la fascia di competitività medio-bassa eccetto quello sull’apertura dei mercati (4,19 ma pur con una perdita dell’1,52%) e alle imprese che fanno formazione (4,22 ma con un –1,51%). Andando a vedere il contesto territoriale, eccezione fatta per l’accessibilità ai nodi urbani e logistici (6 punti) per quasi tutti gli indicatori si sono registrate variazioni percentuali negative con addirittura l’indice di diffusione della banda larga transitato dalla fascia di competitività medio-alta a quella medio-bassa con una variazione di oltre il –20%.