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Non si vede ma si cura


Manovra, l’Italia e l’autunno gelido dall’Europa: si rischia la procedura di infrazione e una multa notevole. Celodurismo vs confluenze Non basterà il siparietto di un eurodeputato leghista che ha dato una scarpata ai fogli del commissario europeo

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Perché si sta mettendo maluccio per l’Italia? Basterebbe dare un’occhiata alle scadenze, da dopodomani: rating di Standard & Poors. Poi a novembre riunioni Eurogruppo e Ecofin, poi la pubblicazione delle stime economiche della commissione Ue, poi il termine per la nuova bozza della manovra chiesta al governo, poi il parere definitivo della commissione Ue al riguardo e, il 3 e il 4 dicembre, la discussione della manovra in Consiglio europeo. Come ci arriva l’Italia? Male. Perché, da Paese indebitato fino al collo, ha deciso di andarsi a fare pizza e birra. Che non può pagare. Magari, ma allo stretto stretto, qualche misura di nobili princìpi. Qualche. Non tutto insieme. E non c’entra il consenso dei cittadini che è una cosa bellissima ma che non serve per pagare i debiti. Quelli, all’Ue, non vogliono schede elettorali: vogliono i soldi. Che vanno restituiti. E il popolo deve iniziare a rendersene conto. Né basterà l’improvvisata dell’eurodeputato leghista Ciocca, che ieri ha dato una scarpata ai fogli del commissario europeo Moscovici.

Di Benedetta Dentamaro:

L’ Italia si è appena guadagnata la maglia nera per aver tenuto un atteggiamento da “mi spezzo ma non mi piego” di fronte alla Commissione europea per la questione del programma di bilancio (DEF). Per la prima volta, infatti, la Commissione ha respinto la manovra finanziaria di uno Stato membro. Non c’è da vantarsi. I nostri governanti insistono che indietro non si torna, nonostante l’impennata dello spread a 317 punti (era sotto 140 quando si è insediato il governo). È il ritorno del “celodurismo” di bossiana memoria, solo che al posto di Roma c’è Bruxelles. L’Italia invece andrà sempre più indietro. Su una manovra da 36,5 miliardi di euro, solo 3,5 sono destinati ad investimenti. Vale a dire un debito di 37mila euro per ogni italiano. Altro che manovra fatta per i cittadini! Non è l’UE che ci obbliga a fare investimenti in occupazione, infrastrutture, innovazione (sebbene ci sarebbero dei target europei da raggiungere entro il 2020…). È la necessità di creare per l’Italia e per gli italiani un clima economico stabile che rassicuri tanto i piccoli risparmiatori quanto i mercati finanziari, e che attragga investimenti stranieri. Gli obblighi verso l’UE, che valgono per tutti gli Stati membri, non hanno un fine punitivo. Hanno l’obiettivo di assicurare questo clima nell’intera Unione. Perché le economie degli Stati membri sono interconnesse. È il significato della scultura riprodotta in questa foto (Confluences, Oliver Strebelle, 1992) che si trova al Parlamento europeo. Se uno dei tubi oscilla, ne risentono tutti gli altri. È illusorio e anacronistico pensare di poter andare da soli “nudi alla meta”. Nudi, o probabilmente in mutande, ci arriveremo presto, di questo passo. A quale meta tanto ambita, non si è ancora capito.

(foto: fonte Multimedia Centre, European Parliament)

 


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