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Pedopornografia: Meter di don Fortunato Di Noto, in un solo link 148720 tra video e foto Segnalati alla polizia postale, chiesto un gesto ai responsabili di Signal

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“Meter di don Fortunato Di Noto continua a far suonare l’allarme: «In una sola mattinata, abbiamo segnalato alla Polizia Postale Italiana ed estera 46 link provenienti dalla piattaforma Signal, tra cui uno che mai avremmo immaginato di trovare. Abbiamo scoperto un archivio Mega – noto servizio di Cloud Storage e condivisione – contenente 1,49 terabyte, per la precisione 148.720 video e foto di materiale pedopornografico; la più grande quantità mai individuata su mega.nz nella nostra lunga battaglia contro la pedofilia. Foto, video, orrori indicibili che avrebbero potuto continuare a circolare nell’ombra, se non fosse stato per il nostro tempestivo intervento.» afferma don Fortunato Di Noto.

Questo non è un successo. È la prova di un fallimento collettivo” è l’avvio di un comunicato stampa diffuso da Meter.

Si trovavano nell’app Signal. Ai cui responsabili Meter rivolge una sollecitazione: “È importante che ogni individuo goda del diritto alla privacy, tuttavia questa non dovrebbe essere concessa ai criminali per nascondere i loro reati e continuare a mettere a rischio la sicurezza dei minori. Signal deve trovare un equilibrio tra la privacy e la sicurezza della società nel suo complesso. Per Meter è fondamentale trovare un accordo tra Signal e le Forze dell’Ordine per contrastare tale abietto fenomeno.”

Ancora:Signal è un’applicazione di messaggistica che si distingue per l’uso avanzato della crittografia end-to-end, garantendo un livello di privacy elevatissimo per gli utenti. Tuttavia, proprio questa caratteristica rende la piattaforma un rifugio sicuro per reti criminali, come i gruppi pedopornografici, che sfruttano l’impossibilità di tracciare e monitorare i contenuti scambiati. Il rigido impegno di Signal nel tutelare la privacy” viene usato come rifugio sicuro dai criminali. “L’associazione Meter sta monitorando 55 gruppi pedopornografici su Signal quali “estupradores de bebes 0-3 anos, solo bebes, carne fresca…”. Il materiale è inqualificabile, in ogni foto o video c’è un bambino già abusato. In soli tre mesi il nostro monitoraggio è arrivato a più di 500.000 file con milioni di minori coinvolti.”

Prosegue il comunicato di Meter: “1,6 terabyte di materiale. Cosa significa? Significa che migliaia di bambini sono stati sfruttati, abusati, resi schiavi per alimentare questo archivio di orrori. Significa che la rete pedocriminale è sempre più forte”. Il ragionamento di Meter: la tutela anche rigorosa della riservatezza deve però consentire controlli per prevenire e stroncare gli abusi perché in queste condizioni, per i predatori, “è quasi impossibile smantellare le loro operazioni”. «Stiamo parlando di una ingente quantità di materiale pedopornografico che va da neonati a famiglie che abusano dei propri figli, al fenomeno pedomom (398 file individuati), a video effettuati e pubblicati quest’anno ma anche video e foto che da anni riscontriamo nelle segnalazioni e continuano a girare nelle piattaforme pedopornografiche di Mega.» Continua don Di Noto.

“Non ci fermeremo. Meter chiede a gran voce azioni immediate e decise. Le piattaforme di messaggistica non possono essere un’arma nelle mani dei criminali e chi le sviluppa deve avere responsabilità perseguibili penalmente di fronte a queste atrocità.”

La lotta alla pedofolia, per don Di Noto,  “significa affrontare anche chi, consapevolmente o meno, consente che essa si diffonda. È tempo di giustizia. È tempo di agire.”


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