Lavoro per la Tares. Una specie di tribuna che abbiamo inaugurato ieri e che di volta in volta sarà aggiornata con i casi più eclatanti.
Come questo: telefonata di un cittadino, sono andato dal commercialista. L’anno scorso pagavo ventimila euro, quest’anno ha detto che sono sessantamila. Speriamo che ha sbagliato. Ora, scritta così anche nel titolo, questa frase è formalmente inesatta, con quel verbo al modo indicativo. Ma è messa così perché col linguaggio parlato, magari, arriva meglio il concetto di chi ha parlato. Peraltro, per una questione di forma, sono state omesse le parolacce di quello che spera nell’errore del commercialista.
Si tratta, nel caso specifico, di una delle utenze non domestiche. Certamente un’impresa importante. Ma passare a sessantamila euro da ventimila è una mazzata per chiunque, anche per quelli importanti. Della serie, lavoro per la Tares. Bisogna pur dire, per chiarezza, che il tributo Tares rispetto alla Tarsu degli anni scorsi non riguarda solo i rifiuti, ma anche i servizi. Però l’aumento non è per tutti lo stesso, secondo l’architettura data dallo Stato a questo nuovo tributo. D’altro canto lo Stato, compreso il caos legato al tributo Tares, dà ai Comuni la possibilità di mantenere anche per quest’anno la Tarsu.
Da qui, da settimane, si va dicendo che un ritorno alla Tarsu, per quest’anno così critico per famiglie e imprese, non sarebbe stato male. Una Tarsu magari aumentata, ma per tutti con la stessa percentuale.
Di seguito pubblichiamo le tabelle Tares per le utenze domestiche, le famiglie dunque, e le utenze non domestiche. Da esse si potrà capire quanto verrà a costare, a ciascuno, il tributo Tares a Martina Franca. Oddio, la tabella per le utenze domestiche è scritta male e quel titolo riportante la dicitura “metro quadrato unitario” è fuorviante e mette in crisi l’utenza: è come, ad esempio, se una famiglia di sei persone dovesse pagare 314,10 euro al metro quadrato (per cento metri quadrati sarebbero 31410 euro insomma). Una vera assurdità, testimonianza di come sia stato varato in modo superficiale quel provvedimento. Un’assurdità che però figura nell’atto ufficiale, nella delibera e, si dice da qui ormai da settimane, la cosa mette il Comune di Martina Franca anche a rischio di ricorsi. Per un errore fatto lì, a palazzo ducale. Errore che ancora non è stato corretto e lo si potrà fare solo cambiando la delibera.
Vergogna!!! Sinistra=tasse
Grazie per il suo intervento. Ma non è la sua equazione, la formula giusta. Non c’entra la sinistra o la destra. A Lecce, per esempio, hanno collaborato, la sinistra ha suggerito delle cose, la destra in amministrazione le ha applicate, e insieme hanno varato un provvedimento ritenuto equo. Né, a Martina Franca, è una questione di vergogna. L’argomento è difficile, per chi deve amministrare. Certo, quel cittadino che si vedrà una cartella esattoriale del genere, tanto entusiasta non sarà, questo sì. (agostino quero)