Il Consiglio dei ministri ha approvato, fra gli altri provvedimenti, il decreto Ilva e per Taranto. Il settimo della serie. Con una novità di rilievo: temporaneamente, la siderurgia torna in mani pubbliche. Il decreto stabilisce il passaggio dalla gestione del commissario governativo Piero Gnudi a quella della nuova gestione che affronterà i nodi, a partire dai finanziamenti per garantire già a gennaio gli stipendi dei 14.467 dipendenti del gruppo Ilva. Per farlo, un finanziamento di Cassa depositi prestiti garantito dal ministero del Tesoro, Inoltre c’è una newco partecipata da Fintecna, controllata da Cassa depositi e prestiti. Risanata dall’intervento pubblico, l’Ilva sarà poi sul mercato. Questo nelle intenzioni del governo che ha decretato, peraltro, in maniera più complessiva a proposito di Taranto. Una città da risanare sul piano ambientale e da valorizzare sul piano turistico-culturale ed economico. Dunque, attenzione al rione Tamburi come al museo, all’arsenale, al portom con fondi appositi. Al più presto, aggiornamenti relativi ai dettagli del decreto.
Il Consiglio dei ministri si è occupato del Jobs Act, con il varo dei decreti attuativi. Fra l’altro, via al contratto a tutele crescenti, rimane il reintegro per i licenziamenti illegittimi. Si è affrontato il tema della legge europea, adesso le procedure i infrazione che gravano sull’Italia sono 89 e non 121. Una notizia importante per i dipendenti precari delle amministrazioni provinciali: proroga dei contratti, notizia diffusa via tweet dal ministro Marianna Madia: “CDM proroga contratti dei lavoratori precari province. Con #superamentoprovince nessuno perde posto e si danno migliori servizi a cittadini.”