Ma chi ce lo doveva dire. Dieci anni fa erano in guerra, politica. Dieci anni fa di questi tempi, si contendevano la presidenza della Regione Puglia e uno dei due dovette lasciarne la guida a quello che la guida attualmente.
Passati dieci anni, le loro posizioni sono ancora lontanissime, prova ne sia come sono (anche fisicamente, ad esempio in aula parlamentare) schierati i rispettivi partiti. Ma oggi questi due punti di riferimento della politica pugliese, e nazionale, dicono la stessa cosa: basta col patto del Nazareno. La pensano nello stesso modo. Fitto, oggi a “L’intervista”, programma tv, ha detto che non può essere un nome a prescindere, il nuovo presidente della Repubblica, ma uno autorevole e autonomo. Ovvero: se Renzi e Berlusconi pensano di venirci a imporre il loro accordo, non hanno capito niente. Nei giorni scorsi Fitto si era anche detto pronto a sgualcire qualche vestito blu magari già preparato per l’insediamento presidenziale.
Nichi Vendola, da Human Factor (assemblea in corso a Milano) ha ribadito ciò che altri esponenti della sinistra italiana, anche sinistra Pd, ribadiscono: c’è bisogno di convergere, per la presidenza della Repubblica, su uno che non sia “del” patto del Nazareno. Insomma uno autonomo. La stessa cosa detta da Raffaele Fitto.
Del resto, nella difficile situazione di Fitto in seno a Forza Italia, la prima attestazione di rispetto, nei mesi scorsi, arrivò proprio da Vendola che apprezzò del leader salentino il modo di non voler fare da scendiletto di Berlusconi e la voglia di esprimere un pensiero autonomo.
Viene da pensare che oggi come oggi, Fitto prenderebbe più volentieri un caffè con Vendola che non con Berlusconi. E Vendola, più volentieri con Fitto che non con Renzi. Certo, per dirsi reciprocamente che stanno dalla parte sbagliata. Ma, chissà, anche per dirsi, questi due pugliesi, bravo Raffaele, bravo Nichi.
Ma chi ce lo doveva dire.
(foto: fonte 20centesimi.it)