Di Nino Sangerardi:
La spettanza,2.659.753,03 euro, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti”di Foggia nasce undici anni fa. Vende al Comune di Foggia un immobile. Per fare? Essere utilizzato, in comodato, con l’Università degli Studi di Foggia. Il Comune,a metà giugno 2004, dopo la firma del contratto versa un acconto di euro 692.253,03.
I magistrati della Corte dei Conti, sezione Puglia referto del 12.01.2016, letto il questionario inviato dal Collegio sindacale dell’Azienda ospedaliera e riferito al Bilancio 2013, rilevano “una certa inerzia nella tutela delle ragioni creditorie ”.
Per quanto riguarda il debito del capoluogo foggiano non risulta la sottoscrizione di un preliminare. Nè vi sarebbe traccia della previsione, nel regolamento contrattuale , di una caparra cofirmataria o clausola penale,o che siano state chieste garanzie in merito al restante credito.
In data quattro ottobre 2006 il Comune e l’Azienda ospedaliero-universitaria giungono a una transazione. Prevede l’esborso del dovuto in questo modo : 4 rate, di cui 3 da 500 mila euro cadauna e l’ultima di euro 467.000,00,oltre interessi.
I vertici politici comunali versano le prime due quote mentre le altre,scadute rispettivamente il 31.07.2008 e 31.07.2009, rimangono insolute.
Solo il 28 aprile 2015 l’Azienda Ospedali Riuniti decide di agire in giudizio contro il Comune per il recupero dei soldi.
Di conseguenza i giudici osservano che “l’assenza di tempestive iniziative a tutela delle proprie ragioni creditizie ha reso concreto il rischio prescrizione del credito, e quindi l’insorgenza di responsabilità per danno erariale”.
La Corte sulla gestione dell’Ente ospedaliero,Bilancio 2013, mette in luce il mancato aggiornamento del libro degli inventari,mancata valorizzazione delle rimanenze di magazzino con riferimento alle scorte di reparto, tempi medi di pagamento superiori ai limiti di Legge e pignoramento sulle disponibilità liquide, mancata osservanza dell’obbligo di riduzione del personale e,dulcis in fundo, liste di attesa per prestazioni routinarie con tempi medi elevati.
Pertanto invita Regione Puglia e Azienda Ospedali Riuniti,entro sessanta giorni, a rimuovere le irregolarità riscontrate.