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Taranto: il consiglio comunale dice no alla soppressione della sovrintendenza Ordine del giorno, "inaccettabile" la decisione del ministro

sovrintendenze

Di seguito il testo dell’ordine del giorno votato dal consiglio comunale di Taranto:

Il consiglio comunale di Taranto,

con riferimento al piano presentato dal ministro Franceschini, che prevede l’accorpamento della soprintendenze archeologiche di Taranto a quella di Lecce, dopo ampio ed appassionato dibattito, in cui sono intervenuti diversi consiglieri, deciso di unire le diverse mozioni presentate e di fare sintesi delle proposte,

RITENENDO

inaccettabile tale decisione che, qualora attuata, andrà a penalizzare ulteriormente un territorio ed una comunità locale che invece vogliono puntare con forza al suo rilancio socio-economico e, imprescindibilmente, culturale, dopo essere stati al servizio del Paese con le presenze industriali e militari;

che tale atto rappresenta un’ altra decisione forte, tremenda, perché mortifica la storia della nostra città. Aggiungendosi alla chiusura della filiale della Banca d’Italia, della Corte d’Appello;

che tale ventilata decisione è irrispettosa di una intera città ed è irragionevole rispetto agli stessi sforzi che lo stesso governo sta compiendo con l’attivazione del tavolo strategico per Taranto e brucia la gloriosa storia della città, capitale della Magna Grecia;

che il decreto ministeriale varato dal ministro Franceschini accorpa archeologia, Belle Arti e paesaggio in un’unica sede a Lecce. L’unificazione delle Soprintendenze danneggia Taranto che perderà la sua sede ultracentenaria. Questo provvedimento è una mortificazione alla nostra storia, questo spostamento è incomprensibile: basti pensare al Museo Martà, al parco archeologico di saturo,al Castello Aragonese, al patrimonio degli ipogei del borgo antico, al congresso internazionale della Magna Grecia, che rappresentano una ricchezza culturale che ha la sottolineatura di Taranto capitale della Magna Grecia, crocevia di cultura e storia ultramillenaria ;

che Taranto ha una competenza ultrasecolare sotto il profilo Archeologico;

che così facendo si sta mettendo a serio rischio il futuro ultra centenario di questa città. Una struttura consolidata, che con i suoi 74 dipendenti, con la loro riconosciuta professionalità e competenza;

che non è così che si riducono i tempi ed i costi;

che tutto ciò contraddice impegni ed interventi sulla città: se è vero che a Taranto si trova il più importante museo della Magna Grecia, dove servirebbero più risorse per avviare le attività del Marta.

che tale decisione produrrebbe lo smembramento del personale nelle Soprintendenze che restano, mettendo anche a rischio gli  uffici della Soprintendenza archeologico, che oggi sono situati nel prestigioso complesso monumentale, precisamente nel convento di San Domenico, ove vi è anche la più importante biblioteca archeologica con oltre 25.000 volumi che parlano tarantino.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TARANTO,

VERIFICATO anche il forte e motivato contributo di associazioni culturali, di studiosi, dei dipendenti, di semplici cittadini, che stanno protestando in maniera vibrata,

FATTE PROPRIE le preoccupazione dei diretti operatori, che ritengono l’intera riforma in discussione non adeguata al presidio anche preventivo archeologico del nostro patrimonio, ritenendo necessario anche un ulteriore approfondimento degli aspetti dell’intera riforma.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TARANTO, per tutto quanto sopra esposto,

CHIEDE

Il mantenimento della secolare presenza della Soprintendenza archeologica, assolutamente funzionale anche ai progetti di recupero della città, del collegamento con il sistema universitario esistente sul territorio, del sistema museale, essendo stato deciso di puntare anche al turismo culturale, perché è bene ribadirlo, Taranto è la capitale della Magna Grecia depositaria del patrimonio archeologico di tutto rispetto.

– che il Governo, la Regione, il Sindaco e tutti gli organi si attivino affinché la Soprintendenza Archeologica resti a Taranto, per evitare un ulteriore danno alla nostra città, già gravemente colpita dalla forte crisi ambientale ed occupazionale.

INVIA questo ordine del giorno al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro Franceschini, ai Parlamentari locali, al Presidente ed ai  Consiglieri regionali, affinché si eviti la consumazione di questa autentica privazione per la città di Taranto.


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