Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:
I Carabinieri della Stazione di San Pancrazio Salentino, al termine di predisposti servizi finalizzati alla verifica del rispetto della vigente normativa volta alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze dal gioco d’azzardo, hanno segnalato alla competente Autorità Amministrativa quattro persone, risultati gestori di sale scommesse e circoli privati ubicati ad una distanza inferiore a 500 metri dai luoghi sensibili, in contrasto a quanto previsto dalla normativa regionale, richiedendo per gli stessi la contestuale revoca del titolo autorizzativo. Nella circostanza, nei confronti di tre gestori è stata anche elevata una sanzione amministrativa di 3.333 € ciascuno.
La finalità della normativa di riferimento, Legge Regionale 13 dicembre 2013 n. 43, è diretta alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze da gioco, nonché per il trattamento terapeutico e il recupero dei soggetti coinvolti, nell’ambito delle competenze regionali in materia socio-sanitaria; alla diffusione e alla divulgazione dell’utilizzo responsabile del denaro attraverso attività di educazione, informazione e sensibilizzazione in modo corretto, veritiero e trasparente, anche in riferimento ai contenuti dei diversi giochi d’azzardo; al rafforzamento della cultura del gioco misurato, al contrasto, alla prevenzione e alla riduzione del rischio della dipendenza da gioco.
L’apertura e l’esercizio delle sale da gioco e l’installazione di apparecchi da gioco, nonché ogni altra tipologia di offerta di gioco con vincita in denaro, sono soggetti al regime autorizzatorio previsto dalle norme vigenti. L’autorizzazione all’esercizio non viene concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a cinquecento metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e, inoltre, strutture ricettive per categorie protette. L’autorizzazione è concessa per cinque anni e può essere chiesto il rinnovo dopo la scadenza.
L’inosservanza di tali disposizioni è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da 6.000 a 10.000 €. Nel caso di reiterazione delle violazioni stesse, si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione temporanea dell’esercizio dell’attività da dieci a sessanta giorni. L’applicazione delle sanzioni amministrative spettano al Comune territorialmente competente e i proventi sono destinati al finanziamento dei piani di zona di ambito distrettuale per la realizzazione delle citate finalità della Legge 43/2013.