Nel 2007 la ragazza di Barletta morì. Le era stato fatale, secondo le sentenze di primo e secondo grado, il vaccino esavalente. La vicenda giudiziara si chiuse nel 2011. La famiglia della ragazza barlettana era rappresentata da un avvocato di Martina franca il quale, oggi, ha presentato in procura a Roma la querele nei confronti del ministero della Salute: omissione di ati d’ufficio.
Francesco Terruli, il legale, vide riconosciute le tesi riguardanti il decesso della diciassettenne di Barletta: il vaccino. Così ci fu la condanna nei confronti del ministero a risarcire i familiari della deceduta: 150mila euro. Passati tre anni e dopo un pignoramento negativo presso la Banca d’Ialia (negativo, ovvero ci sono altri prima di te che devono riscuotere), ovvero trascorso questo periodo senza vedere un centesimo del risarcimento riconosciuto dalla giustizia alla famiglia della ragazza, il legale ha deciso di andare a fondo della questione nei confrnti del ministero. Un atto di venti pagineè stato depositato oggi in procura della Repubblica a Roma.
