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Taranto: centri di pronta accoglienza e casa famiglia, a rischio i finanziamenti dell’Unione europea. Causa: strutture non ancora ultimate Denuncia dell'eurodeputata per gli insediamenti nel quartiere Tamburi

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Di seguito un comunicato diffuso da Rosa D’Amato, deputata al parlamento europeo:

“Nel caso in cui la Commissione riterrà che alcuni dei progetti cofinanziati” con le risorse europee 2017-2013 per le strutture socio educative nel quartiere Tamburi “non siano funzionanti, i fondi ad essi destinati saranno revocati”. Lo ha annunciato la commissaria europea allo Sviluppo Regionale, Corina Cretu, rispondendo a una interrogazione della capo delegazione del MoVimento 5 Stelle, Rosa D’Amato. Nell’interrogazione si chiedeva a Bruxelles di intervenire sui cinque interventi previsti dalla Regione Puglia nel quartiere Tamburi di Taranto nel quadro dei Piani di Investimento in infrastrutture sociali e socio-sanitariee finanziate con fondi Ue: centro di pronta accoglienza per adulti, comunità alloggio per madri con figli a carico, comunità alloggio, centro diurno socio educativo e riabilitativo e casa famiglia.

“Si tratta di opere – denuncia D’Amato – che sono costate circa 3 milioni di euro e non sono state ancora ultimate”

La Commissione europea, al momento, dispone solo dei documenti presentati dalla Regione: “Secondo le informazioni fornite – scrive Bruxelles – al momento della presentazione dei documenti di chiusura tutti i progetti erano completi, sottoposti alla prova statica e possedevano la certificazione dell’esecuzione tecnico-amministrativa dei lavori e degli impianti”.

Tali documenti, prosegue la Commissione, “sono attualmente in fase di valutazione. I servizi della Commissione stanno inoltre verificando se tutti i progetti inclusi nel programma siano pienamente funzionanti”. In caso contrario, prosegue Bruxelles, “i fondi ad essi destinati saranno revocati”.


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