Di Angela Maria Centrone:
Dai moti accaduti la notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 allo Stonewall Inn, storico bar gay del Greenwich Village di New York, giugno è divenuto il mese del Pride, che come ci racconta Luigi Pignatelli, presidente di Arcigay Taranto, è una parola che racchiude molteplici significati: fierezza, libertà, storia, celebrazione, testimonianza, diritti umani.
Ma perché è così importante che il processo di “arcobalenizzazione” avvenga in tutte le piazze d’Italia?
Serena Turnone, responsabile della comunicazione del Collettivo 080, ci ha raccontato che, durante un incontro avvenuto lo scorso maggio, con Arcigay Taranto si è discusso di come promuovere delle esperienze di sensibilizzazione rispetto alla cultura LGBTQIAP+, soprattutto dopo l’episodio accaduto al liceo Tito Livio di Martina Franca, che ha visto applicare una sorta di censura riguardo l’argomento quando, durante un’assemblea d’istituto in cui si voleva affrontare la vicenda di cronaca nazionale legata a Malika, cacciata dalla famiglia per i suoi orientamenti sessuali, la scuola ha preteso un’autorizzazione dei genitori per i minorenni.
“È assurdo che a scuola si possa parlare di guerra e di mafia e non di sessualità,” ci spiega Serena, “la morte non scandalizza, l’amore sì.” Il Collettivo 080 è un sindacato studentesco che da tre anni si impegna per gli studenti: dagli studenti per gli studenti. Si tratta di una palestra politica che, cooperando con i sindacati nazionali, si pone in ascolto dei giovani offrendo loro spazio per il loro punto di vista e incentivando lo sviluppo di una coscienza civile.
Infatti, come ci spiega Serena, è proprio da due ragazze giovanissime che è arrivata l’idea del Pride a Martina Franca, iniziativa subito accolta dal Collettivo e da Arcigay.
“A Martina Franca è forte l’esigenza di creare comunità e manca un posto in cui poterlo fare serenamente” ci dice Luigi Pignatelli. “Sabato a Martina Franca con una manifestazione statica, nel rispetto delle norme anti-covid, partirà l’onda arcobaleno che attraverserà la provincia di Taranto, passando al momento per Grottaglie e Ginosa, ma non escludo che altri comuni si uniscano fino all’evento conclusivo di settembre che vedrà, nella migliore delle previsioni rispetto alla pandemia, un corteo gioioso nel capoluogo Jonico.” E continua “Attraversare un arcobaleno significa interrogarsi sull’umanità. Se tu pensi che riconoscere un mio diritto equivalga a togliere qualcosa a te, stai ammettendo che ciò di cui tu godi non è un diritto, bensì un privilegio.”
Le iniziative dell’Arcigay di Taranto, come ci ricorda Pignatelli, sono permanenti, come i corsi di educazione all’affettività e lo sportello di ascolto LGBTQIAP+ presso il Centro Interculturale Nelson Mandela, al quale si aggiungerà quello presso la Biblioteca Comunale di Grottaglie.
Sia con Serena che con Luigi abbiamo affrontato l’argomento del linguaggio: una questione delicata quella della scelta delle parole giuste da usare, delle desinenze più appropriate, perché, se da una parte la società ha bisogno di certe semplificazioni e classificazioni per automatizzare dei processi, si pensi alla burocrazia, la società e l’umanità sono ben più complesse e i codici binari non possono rappresentare tutte le soggettività.
Allora forse è questo il vero motivo per cui è così importante animare e colorare le piazze: per conoscersi, per avvicinarsi e per comprendere. Perché, come era per gli antichi Greci, la vita pubblica si svolge nell’agorà ed è lì la verità di quello che siamo.
Nel bellissimo ciclo di interviste che Pier Paolo Pasolini fece per il documentario Comizi d’Amore, ce n’è una ad Alberto Moravia, in cui alla domanda di Pasolini “Ti scandalizzi o no?” lo scrittore rispose “No mai, assolutamente mai. Potrei dire che mi scandalizza la stupidità, ma poi non è vero neanche. […] C’è sempre possibilità concreta di capire le cose e le cose che si capiscono non scandalizzano.”
Allora, appuntamento sabato 26 giugno alle 18 in piazza XX settembre a Martina Franca per celebrare l’amore, la libertà e la comprensione.