Gli interessi andavano, secondo l’accusa, dal 24 al 470 per cento annuo. Giancarlo Calabretto, 36 anni, e suo padre Leonardo, 78enne, rivenditori di auto, sono stati arrestati dalla Guardia di finanza al termine di un’operazione originata nel 2012 e che aveva avuto un impulso più operativo dallo scorso settembre. Anche perquisizioni nelle abitazioni e nell’autosalone, sequestri di carte, elenchi di nominativi. Ad esempio, in queste ore ne vengono verificati 237, fra coloro che gli inquirenti ritengono avere ricevuto soldi in prestito, a quei tassi usurari (secondo l’accusa) dai Calabretto. L’indagine è partita dall’analisi di flussi finanziari sospetti, riconducibili a una società sportiva (non specificato, nella nota ufficiale, di quale si tratti: questo non va bene) è affermato dalla Guardia di finanza, e da lì si è andati a finire ai prestiti, si ritiene usurari, erogati fra il 2005 e il 2012 dai due venditori di macchine.
Contestazioni per i due: usura, estorsione con minaccia ed esercizio abusivo di attività finanziaria. Operato anche un sequestro preventivo di beni per equivalente, superiore ai 130mila euro. Padre e figlio sono in carcere.