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Erchie, rifiuti: se non volete morire state zitti. Minaccia anonima a chi protesta contro il nuovo impianto Un centro di compostaggio da ottantamila tonnellate, gli avvocati Mancini (padre e figlio) sono contro ed è giunta loro la lettera minatoria

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Erchie, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, sarà sede di un impianto di compostaggio dei rifiuti da ottantamila tonnellate. Immondizie di vario genere che, stando al progetto, arriveranno da centri compresi entro un raggio di quattrocento chilometri. Tanto per fare un esempio, vi è in qualche modo ricompresa la terra dei fuochi. Si oppongono, ad Erchie, alla realizzazione di un simile impianto, vari cittadini fra cui l’ex sindaco Domenico Mancini e suo figlio Alessandro, i quali sono avvocati e i quali, un mese fa, tennero un comizio per esporre il loro pensiero. Loro sarebbero per un impianto di compostaggio, di gestione diretta pubblica, e di dimensioni ben più modeste rispetto a quelle da ottantamila tonnellate, in una zona che oltretutto si trova al centro della linea d’aria Taranto-Brindisi (che è Ilva-centrale di Cerano, dal punto di vista dell’inquinamento). Espresse tali contrarietà all’impianto di compostaggio, ai Mancini è arrivata qualche giorno fa una lettera anonima: che si chiude così, se non volete morire state zitti.

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