Di seguito un comunicato diffuso da Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti:
Nel sentire comune, Lecce è da sempre apparsa come una città avulsa da problematiche connesse alle grandi lotte operaie, perché qualcuno ha voluto cancellare dalla memoria il ricordo di quel lontano 25 settembre 1945, giorno in cui a bagnare di sangue le vie cittadine furono le vite assassinate di Francesco Schifa, Oronzo Zingarelli e Nicola Fatano. Nessuna targa o via, infatti, come se ne vedono in ogni città che non dimentica le proprie radici e gli eventi che ne hanno contraddistinto la propria storia, ricorda quella manifestazione di protesta partita il 24 settembre, nella quale prima cinquemila poi diecimila cittadini piene di rabbia per la fame e la disoccupazione dilagante scesero in piazza, raccogliendo l’invito a scioperare e manifestare lanciato da “Lega dei Muratori” e Camera del Lavoro, al loro fianco PCI, PSI, Partito d’Azione e Cln. E dopo aver occupato la piazza al grido di “Pane e Lavoro” giunsero al portone del Palazzo dei Celestini, dove ha sede la Prefettura protetta da un folto schieramento di carabinieri che non riuscivano a sostenere l’urto della folla che penetrò negli androni. Ed é lì che i marinai della “San Marco” cominciarono a sparare e a colpire fatalmente nell’ordine: Nicola Fatano, venditore ambulante, poi il pizzicagnolo Oronzo Zingarelli, ed infine Francesco Schifa, muratore. Diversi anche i feriti fra i quali un bambino di nove anni. Sono passati, quindi, 69 anni, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ed é giunto il momento di riaccendere il ricordo procedendo sin da oggi alla predisposizione di una commemorazione e di una targa che ricorda quei tragici eventi, almeno in occasione dei 70 anni.
(foto: fonte rete.comuni-italiani.it)