Di seguito un comunicato diffuso dai responsabili del teatro Nuovo di Martina Franca
Si rialza il sipario al Teatro Nuovo di Martina Franca il 25 novembre. Al centro di questa proposta 2014/15 della Città di Martina Franca-Assessorato alla Attività culturali, tutta l’umanità, il sentire il proprio io, con i suoi limiti e le sue riflessioni. Un’idea che si sviluppa in una rinnovata e sempre più forte sinergia tra l’Amministrazione comunale, il Teatro Pubblico Pugliese, i teatri coinvolti, le associazioni del territorio, gli operatori culturali di settore, le associazioni Sirio e Le Quinte. Accanto alla Prosa serale, il molto seguito segmento Comic (Sirio, Risollevante, Cabaret Teatro 2015) e la proposta artistica di Teatro insieme, (Associazione Le Quinte, Compagnia I Kennediany)). Poi, i matinée (spettacoli per bambini dalle ore 9.00 alle ore 11.00), sei repliche per quattro spettacoli proposti.
Domani, 25 novembre, appuntamento con Rossella Brescia e Vanessa Gravina, con le coreografie di Luciano Cannito: “Carmen, Medea e Cassandra. Il processo”, tre protagoniste della letteratura di tutti i tempi, da sempre giudicate “colpevoli” di infedeltà, infanticidio e dell’inutile capacità di “vedere” il futuro col cuore. Poesia e musica ce le hanno finora raccontate con occhi, logica e leggi maschili. Carmen Medea Cassandra – Il processo, spettacolo vuole invece restituire loro la parola in un “processo” che non è mai stato celebrato. Sono donne, vittime e carnefici, archetipi senza tempo che non appartengono soltanto alla letteratura e alla mitologia ma che vivono la contemporaneità con altri volti e altri nomi, ma con identico destino e identica condanna.
Negli otto spettacoli di prosa, quattro di cabaret, e in due in serale di Teatro insieme si raccontano storie e personaggi che si trovano in qualche modo vicini ai confini della norma, ovvero da ciò che è regolato da una convenzione.
Come chi ha scelto di vivere in isolamento dalla società, gli hikikomori protagonisti dello spettacolo “Rooms 2.0” scritto e diretto da Lisa Moras, andato in scena il 14 novembre scorso al teatro Verdi, o il percorso artistico lontano ormai dal mainstream, quello di Simone Cristicchi che con “Magazzino 18” in programma il 7 gennaio al Teatro Verdi, si confronta con un episodio complesso della nostra storia: l’esodo di più di 350mila persone che – quando nel 1947 l’Italia perse l’Istria – si trasferirono dai territori jugoslavi a quelli italiani, lasciando in questo magazzino situato nel porto vecchio di Trieste i ricordi di una vita in attesa di poterli riavere.
Quattro pretendenti per una giovane da maritare non è solo la storia raccontata due secoli fa da Nikolaj Vasil’evič Gogol ne “Il matrimonio” ma anche la situazione su cui i Cantieri Teatrali Koreja hanno costruito un’efficace parodia delle relazioni da reality show. Nella versione proposta dal regista Salvatore Tramacere, in programma l’ 11 febbraio al Teatro Verdi, il confine tra pubblico e privato viene disintegrato dalla spettacolarizzazione dei sentimenti continuamente operata dalla tv generalista.
Le ambiguità dei rapporti femminili alla luce di uno scontro generazionale: una scrittrice affermata e la sua giovane allieva sono le protagoniste dell’opera scritta dal premio Pulitzer Donald Margulies “Qualcosa rimane”, di scena il 20 febbraio al Teatro Verdi. Una commedia inedita in Italia che prende vita grazie alle interpretazioni di Monica Guerritore e Carolina Crescentini, su cui il regista Giorgio Diritti ha focalizzato l’azione teatrale in modo da permettere al pubblico di immedesimarsi con questa vicenda.
Un’altra coppia, ma questa volta di sposi, per l’appuntamento del 5 marzo al Teatro Verdi con “Mi piaci perché sei così” scritto da Gabriele Pignotta, che è anche interprete insieme a Vanessa Incontrada. A Marco e Monica viene lanciata una sfida importante per risolvere la crisi coniugale nella quale sono caduti: mettersi l’uno nei panni dell’altro. Riusciranno le singole identità a scambiarsi e poi fondersi nel tentativo di creare l’unione ideale?
Il sentimento di incompletezza dell’io emerge nell’opera scritta vent’anni da Stefano Benni “La misteriosa scomparsa di W”, che il 25 marzo è di scena al Teatro Verdi. Un’atmosfera futuristica dà vita al monologo con cui V, interpretata da Ambra Angiolini, ripercorre la sua vita nel tentativo di trovare un senso più alto alla serie di eventi che l’hanno privata di qualcosa o qualcuno. Una ricerca sempre colma dell’umorismo tipico dello scrittore bolognese.
Degna conclusione di questa ricerca sulle esistenze borderline è lo spettacolo “Chet” scritto e diretto da Clarizio Di Ciaula che racconta la storia di Chet Baker, un talento straordinario rivelato in ogni singola nota dal suono inconfondibile della sua tromba pur dilaniato da una vita dissoluta e quasi sempre sotto effetto di pesanti droghe. La messa in scena non si esime dall’esecuzione di musiche dal vivo per un viaggio sensoriale attraverso una leggenda del jazz.
L’alienante rincorsa a raggiungere “Il dieci di ogni mese” può ed è anche un modo per sorridere, soprattutto con l’ironia del trio salernitano Chicco Paglionico, Francesco D’Antonio e Andrea Monetti, che con questo spettacolo del 15 gennaio aprono la stagione di cabaret al Teatro Verdi. Una rassegna che prosegue il 6 Febbraio, Teatro Verdi, con Dino Paradiso e il suo “Uno, nessuno… qualcuno”, in cui il comico lucano realizza una carrellata di personaggi presi dal quotidiano che sembrano ispirati alla massima di Bukowski: “la gente è il più grande spettacolo del mondo”. Ritornano a Martina Franca con “Ricotta Show” il 19 marzo al Teatro Verdi il terzetto composto da Antonio Centola, Giuseppe Centola e Mario Ierace che da più di vent’anni mettono in scena i loro personaggi. Attingendo dal serbatoio di talenti del Festival del Cabaret Città di Martina Franca nasce lo spettacolo “Cantieri comici” di Alessandro Tagliente con Tommaso Terrafino, che il 16 Aprile presenta al Teatro Verdi i migliori artisti emergenti presenti su tutto il territorio nazionale.
Due gli appuntamenti dedicati ai ragazzi alle 21.00: il 18 dicembre al Teatro Verdi con “La storia della bambola abbandonata” , spettacolo che Giorgio Strehler ha scritto e diretto intrecciando le storie di Alfonso Sastre e Bertolt Brecht, e l’ 11 marzo sempre al Teatro Verdi con “La mandragola”, capolavoro di Machiavelli sulla corruttibilità della società italiana cinquecentesca.