Partono oggi alla volta di Delhi i parlamentari italiani che, in rappresentanza del nostro Paese, vanno a sostenere la causa di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Oltre ai presidenti delle commissioni Esteri e Difesa del Senato, Pier Ferdinando Casini e Nicola Latorre, e della Camera, Fabrizio Cicchitto ed Elio Vito, partirà un componente delle rispettive commissioni secondo il gruppo parlamentare di appartenenza. Per il Senato: Luis Alberto Orellana (M5S), Antonio Scavone (Gal), Maurizio Gasparri (Fi), Riccardo Nencini (Psi), Marcello Gualdani (Ncd). Per la Camera: Gian Piero Scanu (Pd), Daniele Del Grosso (M5S), Gianluca Pini (Lega), Edmondo Cirielli (Fdi), Donatella Duranti (Sel), Andrea Causin (Sc), Domenico Rossi (Per l’Italia).
In India, i rappresentanti del parlamento italiano cercheranno di comprendere una situazione che si è fatta delicatissima, anche perché di smentite secche, di parte indiana, sulla possibilità di applicazione di una norma che prevede la pena di morte non ce ne sono. Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono trattenuti in India da 23 mesi e devono rispondere della morte di due pescatori, ai quali i due fucilieri italiani (in servizio di sicurezza a bordo della nave civile Erica Lexie) spararono pensando fossero terroristi.
Segnalo l’assoluta scorrettezza comunicativa nel indicare come certezza l’ipotesi accusatoria della colpevolezza dei due marò.
Il diritto tutela la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva per cui sarebbe ora che gli articoli dei giornali italiani non copiassero, senza verifiche, le posizioni colpevolistiche, al di là delle prove e della conclusione di un giusto processo, sostenute fin dall’inizio della vicenda dagli indiani
Grazie per il suo intervento. E chi è che starebbe parlando con certezza di colpevolezza dei marò? Questo blog certamente no. (agostino quero)