La notte scorsa un ventitrenne di Sava è morto in contrada Abate di Uggiano Montefusco. I carabinieri di Manduria sono al lavoro per definire le cause dell’incidente, con l’auto condotta dal ragazzo che è andata a schiantarsi contro un muro.
Di seguito alcuni comunicati diffusi dai carabinieri:
Dopo l’ennesima lite e dopo avere subito, ancora una volta, la cieca rabbia di un marito evidentemente “poco comprensivo”, col volto tumefatto e le ferite aperte, non ha potuto che cercare rifugio presso la caserma dei Carabinieri.
E’ la storia di una giovane donna di nazionalità rumena che, come tanti suoi connazionali, alla ricerca di un lavoro, alcuni anni fa ha deciso con suo marito di trasferirsi in Italia, trovando pure una stabile occupazione. Tuttavia, dopo la nascita del loro figlio, lui ha cominciato ad assumere atteggiamenti aggressivi nei confronti della consorte, giungendo addirittura a percuoterla con violenza. Tanti, troppi episodi di vessazioni fisiche e morali, rese ancora più umilianti dalla presenza del figlio minore, che era stato spesso costretto ad assistere agli scatti d’ira del proprio papà e a vedere la sua mamma piangere per il dolore, anche durante la sua seconda e attuale gravidanza.
Tutte le volte, però, la donna aveva sperato che la situazione potesse cambiare, decidendo, quindi, di non denunciare i fatti alle autorità, almeno fino a ieri, quando, dopo la nuova violenta aggressione da parte del marito, originata da banali discussioni familiari, la donna ha deciso di andare via da casa e raccontare tutto ai Carabinieri, trovando in loro quella premura e disponibilità, che per un lungo periodo le sono mancati. A casa ha lasciato il figlioletto minore, che ha assistito al tragico esito dell’ennesima vessazione, ma anche il marito violento, subito rintracciato dai Carabinieri, dopo avere raccolto la triste testimonianza della donna.
Quest’ultima è stata immediatamente condotta presso il Pronto Soccorso, dove le sono state medicate le vistose ferite sul volto ed è anche stata sottoposta ad una visita ginecologica, per accertare le condizioni del feto, alla 12^ settimana di gestazione, che comunque non corre nessun pericolo.
Il soggetto è stato quindi arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali e, su disposizione del P.M. di turno, è stato condotto presso la casa circondariale di Taranto, in attesa del giudizio di convalida, previsto nei prossimi giorni.
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Nei decorsi giorni, i militari della Compagnia di Castellaneta hanno intensificato i controlli nell’agro di Castellaneta e Ginosa, al fine di prevenire e reprimere la commissione di furti di materiale agricolo.
Proprio la settimana scorsa, la notte del 18 gennaio, in C.da Bolzanello di Castellaneta, alcuni malviventi si erano introdotti all’interno di un’azienda agricola per asportare vari attrezzi, tra cui un atomizzatore, una fresa, un aratro ed una trattrice agricola, tutto materiale del valore complessivo di oltre 10.000,00 euro.
I servizi di vigilanza e di osservazione effettuati dai militari della locale Stazione Carabinieri hanno subito fatto emergere il sospetto sul proprietario di una limitrofa attività agricola.
La perquisizione all’interno del suo casolare ha confermato i sospetti. È stato ritrovato numeroso materiale su cui i proprietari non hanno saputo dare contezza e pertanto ne è stato disposto il sequestro in quanto ritenuto provento dell’attività illecita.
Parte della presunta refurtiva è stata accertata essere proprio quella asportata la notte del 18 ed è stata riconosciuta dal legittimo proprietario.
Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di individuare la provenienza e la proprietà del restante materiale rinvenuto: altri tre atomizzatori, tre aratri ed un vangatore (foto allegate).
Ora i titolari dell’azienda dovranno rispondere di ricettazione.
Sono in corso ulteriori indagini al fine di identificare eventuali ulteriori complici.