Il corpo dell’uomo è stato notato da una operatrice del 118 che stava andando al lavoro. La donna ha allertato il servizio di emergenza e i carabinieri. Sulla Mattinata-Vieste, riverso nell’automobile, il corpo di di Angelo Notarangelo, 37enne ritenuto dagli inquirenti il capo dell’omonimo clan mafioso del Gargano. La donna ha tirato l’uomo, in fin di vita, fuori dalla macchina. Il soccorso si è rivelato vano.
Notarangelo è stato ucciso dopo avere governato i cavalli, nella sua masseria: era un allevatore.
Quattro i sicari, forse. I carabinieri hanno recuperato, secondo una ricostruzione, bossoli di due diversi tipi di pistola, di un fucile e di un kalashnikov.
Angelo Notarangelo, 37 anni, dopo la condanna in primo grado a undici anni, e dopo averne scontati tre in carcere, era tornato in regime di sorveglianza la scorsa estate. Ritenuto un boss della mafia del Gargano, era anche rimasto coinvolto in due blitz delle forze dell’ordine, nel contrasto alle estorsioni di cui erano vittime commercianti e operatori turistici della zona.