Nell’aula Paolo VI in Vaticano i radioamatori della Fir sono stati ricevuti in udienza dal papa. Centinaia di volontari della protezione civile che attraverso la comunicazione via etere aiutano gli altri, nell’indipendenza, come ha sottolineato Francesco nel suo saluto. Indipendenza e libertà di espressione minate particolarmente con l’invasione russa dell’Ucraina, per rimanere alle vicende terribili del periodo.
Ampia la rappresentanza pugliese, con il presidente regionale della pubblica assistenza Luca Genco e con Gianni Genco, da decenni riferimento non solo regionale dei volontari della protezione civile, in prima fila.
Al termine dei discorsi ufficiali papa Francesco ha salutato i presenti percorrendo anche il corridoio centrale della sala Nervi. Particolarmente emozionante il saluto ad alcuni bambini fra cui due, entrambi di Martina Franca, di cui abbiamo avuto diretta visione. Prima l’uno, poi l’altra, di otto e quattro anni. Erano a pochi metri di distanza. La carezza delle mani e poi del capo, il sorriso e la domanda, prima all’uno poi all’altra, “come ti chiami?” e le risposte dei due bimbi. Che non dimenticheranno mai la carezza del papa. Una signora ci informa del fatto che suo figlio di sei anni, pure di Martina Franca, ha ricevuto la carezza del papa. Così come una dodicenne di Massafra. Sedici ore di pullman per questi ultimi due, con i loro congiunti volontari della protezione civile, per l’incontro con il pontefice.