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Funivia: tre fermati. Gravissima l’accusa Nel disastro di Stresa-Mottarone quattordici morti fra cui una coppia di Bari

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Rimozione colposa di sistemi di sicurezza. Ne devono rispondere i fermati: il gestore, il direttore e l’operatore del servizio. Sono stati arrestati nella notte, sono in carcere. I fermi sono scattati dopo lunghi interrogatori iniziati ieri sera. L’accusa è di omicidio colposo aggravato. L’ipotesi riguarda la disattivazione del freno di emergenza per superare un’anomalia ed evitare un’ispezione. Un’accusa gravissima,  quella di disattivare dispositivi di sicurezza per evitarsi problemi.

Nel disastro della funivia Stresa-Mottarone domenica sono morte quattordici persone fra cui Roberta Pistolato, quaranta anni proprio il 23 maggio, ed il marito quarantacinquenne Angelo Vito Gasparro,  di Triggiano (Bari). A Triggiano sarà lutto cittadino il giorno dei funerali, che si svolgeranno nel cimitero del paese.

Oggi viene tentata l’estubazione dell’unico sopravvissuto: Eutan, cinque anni.

Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha chiesto di deviare il tracciato della tappa del giro d’Italia di ciclismo,  originariamente previsto con passaggio proprio da Mottarone il 28 maggio. Ciò per rispetto del lutto.

Aggiornamento qui:

 

Funivia: carabinieri, “i fermati hanno ammesso di aver bloccato il freno” Incredibile e gravissima evoluzione dell’indagine sul disastro Stresa-Mottarone con quattordici morti fra cui una coppia di Triggiano (Bari)


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