Di seguito il comunicato:
Cos’è la “cucina terrazzana”? A spiegarlo agli italiani, in diretta tv, è stato Peppe Zullo, assieme al suo braccio destro di sempre Antonio Robusto. Il cuoco orsarese, infatti, mercoledì 25 maggio, dalle ore 17, è stato a Geo, su Rai Tre, per una puntata che ha viaggiato tra “l’arte del cucinar tra boschi e prati”. L’ambasciatore pugliese del ‘mangiar bene e di gusto’ ha presentato anche ‘l’insalata del terrazzano’, con una ricetta che mette insieme la straordinaria tradizione foggiana e dei Monti Dauni legata a erbe e verdure spontanee, ricette di recupero e riuso, quella che oggi viene chiamata la eco-cucina sostenibile.
Un’anteprima di ciò che ha mostrato in televisione, Peppe Zullo l’aveva già offerta il 23 maggio nell’orto e nel bosco di Villa Jamele, una delle sue due tenute orsaresi, a un nutrito gruppo di studenti provenienti da Savignano Irpino (Avellino).
E non è tutto, perché il cuoco-contadino il 27 maggio, dalle ore 18.30 all’Auditorium Santa Chiara, sarà uno dei protagonisti di “Open Foggia, 7 idee dal futuro”, raccontando come immagina di costruire il domani dell’enogastronomia.
“L’approdo più logico e bello di un periodo così ricco di iniziative lo avremo lunedì 30 maggio”, annuncia Zullo, “con una giornata dedicata a ‘la scuola della felicità’ nel corso della quale, assieme a delle persone generose e geniali di questa terra di Capitanata, faremo vivere a tante ragazze e a tanti ragazzi la gioia di conoscere e manipolare il cibo, raccoglierlo dalla terra e trasformarlo in un piatto ricco di sapori, valori nutritivi, storia e futuro”. Il 30 maggio, a Villa Jamele, ci saranno anche il professor Mariano Laudisi, impegnato in un progetto nazionale su ‘La scuola della felicità’, e l’edutuber Rocco Dedda, autore e protagonista del format ‘Un quarto d’ora col prof’ che sta ottenendo successo a livello nazionale.
“Vogliamo ripartire alla grande”, aggiunge lo chef, “e, per farlo, il modo migliore è quello di tornare alla natura, agli spazi aperti, alla spontaneità dei frutti e delle verdure che nascono rigogliosi nei prati e all’ombra dei boschi. E’ un patrimonio eccezionale di cui la maggior parte delle persone non è affatto consapevole. Così come non si è consapevoli dell’eredità lasciataci dalla tradizione terrazzana, usi e costumi dettati dalla povertà in un tempo ormai lontano che oggi tornano come eco-modello di sostenibilità e di gusto”.
Si tratta di una vera e propria operazione culturale, come quella che vede impegnato Peppe Zullo da ormai quasi 40 anni, se si pensa alla grande riscoperta del grano arso e alla filosofia del simple food dalla terra alla tavola.
“Lo avevamo già detto lo scorso 25 ottobre, in occasione della 26esima edizione di Appuntamento con la Daunia: il Recovery Food è la nostra idea di futuro, per un cibo che torni a essere di tutti e per tutti, caratterizzato dal connubio tra salubrità e gusto, oltre che dall’ingenerare felicità, contatto diretto con la natura, condivisione e conoscenza. Foggia e l’intera Capitanata, in questo senso, possono avere un ruolo centrale, poiché in questo territorio si concentra la più grande biodiversità alimentare e ambientale riscontrabile in una sola provincia”.