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Teleperformance: dalla fine alla “svolta storica”? I sindacati ci credono L'aggiornamento della verrtenza per i call center di Taranto e Roma, nella notte dopo 14 ore di trattative difficilissime. Le prese di posizione di Cgil/Slc-Cgil e Fistel-Cisl

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Qui lil link per accedere all’articolo sugli esiti del vertice al ministero:
https://www.noinotizie.it/26-06-2015/teleperformance-il-vertice-di-roma-si-chiude-nella-notte-con-un-rinvio-che-fa-sperare/
Di seguito un comunicato diffuso da  Cgil e Slc Cgl Taranto (segretari, rispettivamente, Giuseppe Massafra e Andrea Lumino) e a seguire quello diffuso da Oronzo Moraglia, segretario Fistel Cisl per Puglia e Basilicata:
Dopo oltre 14 ore di trattativa, estremamente complessa, la vertenza Teleperformance si incanala su un rivolo che auspicavamo: affrontare la vertenza non dal problema del costo del lavoro (e quindi partendo dalle condizioni retributive lavoratori), ma alla radice, provando a risolvere l’endemica crisi di settore sulle gare al massimo ribasso che mettono alla stretta le aziende come TP. Dopo una giornata convulsa ed in alcuni momenti con la tensione oltre anche il consentito, diamo atto al Governo ed alla Sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova, della giusta proposta di congelare l’attuale situazione di Teleperformance (sia per quanto riguarda un’ipotesi di accordo in tema di condizioni di lavoro sia per quel che riguarda l’intenzione dell’azienda di procedere sul processo di societarizzazione) sino al 10 Luglio, con l’impegno di convocare a Palazzo Chigi un tavolo con Ministero del Lavoro, Ministero dello Sviluppo Economico e committenti per affrontare il tema dei ricavi e degli appalti: è esattamente quella strada che noi auspicavamo dall’inizio. I lavoratori devono sapere che non abbiamo ancora vinto la guerra, ma finalmente ci giochiamo la partita per una soluzione strutturale utile alla vicenda di Taranto e dell’intero settore. A maggior ragione,continueremo in questi giorni nella nostra iniziativa, a partire dalla visita del 30/6 di Susanna Camusso a Taranto per la presentazione del libro “la zattera” Storie dal call Center (storie di lavoratori di Teleperformance): ancora oggi chiediamo ai lavoratori ed alle istituzioni, indipendentemente dal fatto che si sentano più falchi o colombe, di unirsi a noi.
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La Vertenza di Teleperformance ha registrato ieri un importante passo in avanti.
Infatti al Midl le O.O.S.S. sono riuscite a rivendicare un recupero di marginalità su quanto corrisposto dai committenti alle Aziende di Call Center.
La vertenza aziendale assume quindi i connotati di una vertenza di Settore e le delegazioni Sindacali per la prima volta in una vertenza di settore tlc non ragionano piu su un taglio dei costi del lavoro (che incidono del 70% sul totale) ma provano a recuperare marginalità sul pricing corrisposto dalle committenze.
É stato programmato infatti ieri un incontro per giorno 10 luglio Interministeriale Mise Midl con la cabina di regia di Palazzo Chigi, alla presenza delle O.O.S.S. e dei committenti.
Fino a tale data rimane sospesa la procedura di Societarizzazione e viene prorogata la scadenza dell’Accordo 2013 fino a tale data. I rappresentanti dei lavoratori troveranno tempi e modi per affrontare con gli stessi una discussione su prospettive di flessibilità contrattuali ma anche di eventuali ammortizzatori sociali che il governo ha predisposto per il settore, essendo stata ribadita al tavolo una difficoltà attuale a prevedere una riproposizione integrale del vecchio accordo di TP.  

 

DICHIARAZIONE STAMPA DEL SEGRETERIO:
“Le notizie che giungono da Roma sono tendenzialmente positive, intanto perchè si prende ancora tempo sulla societarizzazione di Teleperformance in attesa degli sviluppi del tavolo interministeriale del prossimo 10 luglio. La CISL è sempre stata convinta che se non si inteviene sull’intero sistema dei CALL CENTER, inseguire crisi che si spostano di città in città, regione in regione, non è una situazione che può reggere anche perchè ne fanno le spese esclusivamente i lavoratori. La proroga dell’accordo vecchio era quindi condizione inevitabile per non originare nell’immediato un ulteriore aggravio di costi. Le tempistiche ristrette a disposizione, ci fanno immaginare, che si potrà arrivare ad una conclusione della vicenda con impatti sostenibili per tutti i lavoratori di Taranto e soprattutto la tenuta complessiva del perimetro occupazionale.”   

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