Una perizia tecnica d’ufficio. L’ha commissionata la Corte d’Assise, nel processo di appello in corso a Taranto, per l’assassinio di Sarah Scazzi, la tredicenne uccisa ad Avetrana il 26 agosto 2010. In apertura di udienza stamani si è resa nota la decisione della corte che dunque, vuole approfondire in maniera diversa quanto avanzato dalle difese di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, cugina e zia della vittima, ritenute le assassine e condannate, in primo grado, all’ergastolo. Secondo i difensori, è da contestare l’attività dei Ros dei carabinieri in merito all’esame delle utenze telefoniche e all’attività telefonica di Sabrina e Concetta, nelle ore legate al ritrovamento del cadavere e a quelle immediatamente successive, in particolare. La perizia d’ufficio è così chiamata a dare un quadro certo, di cosa accadde, anche con i telefoni e le conversazioni, il pomeriggio, la sera e la notte, di quel 26 agosto.