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Scuola: insegnanti, fine della chiamata diretta Accordo ministero-sindacati. Associazioni nazionale presidi: farà male agli studenti

banchi scuola

Il docente viene assegnato dall’Ufficio scolastico territoriale all’istituto scolastico scelto attraverso la graduatoria e utilizzando i punteggi delle domande di trasferimento. Questo il senso dell’accordo fra ministero dell’Istruzione e sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Gilda. Fine della chiamata diretta, uno dei criteri della Buona scuola in vigore dal 2015. Per i sindacati firmatari si tratta di un provvedimento che rende oggettivo il criterio di arruolamento degli insegnanti, per l’associazione nazionale presidi è un accordo fra le parti che contraddice una norma di legge (come sia possibile ciò, mistero) e va a sfavore dell’utenza, cioè degli studenti. La chiamata diretta “consentiva di scegliere i docenti più adatti per l’offerta formativa della scuola, permetteva di adattare il servizio alle esigenze dei ragazzi”, ha detto in un’intervista il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli.

Nel prossimo Consiglio dei ministri sarà dato luogo a un decreto per dare una via legislativa all’intesa.

Intanto, da oggi per un mese, domande online. Il docente potrà indicare una scuola: prima erano cinque.


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