Ma il principe saudita che ha fatto, nel Salento? Una mancia da cinquecento euro in gelateria, secondo notizie. La sola presenza a livello di apparizione, qua e là nelle località in cui il megayacht approdava. Poi, al cronista arriva una segnalazione: la notte, in discoteca a Gallipoli, il principe l’ha fatta grossa. O meglio, il suo servizio d’ordine. Averla fatta grossa, da parte dello straricchissimo arabo, consisteva nel bere alcoolici, cosa che ad esempio la religione islamica proibisce. E che punisce di brutto. Da parte del servizio d’ordine, averla fatta grossa consisteva nell’avere aggredito chi, da un altro privé, stava fotografando il principe. Proprio mentre beveva. Il racconto di chi invia la segnalazione, è arricchito da ingaggio, a botte di duecento-trecento euro ciascuna, di ragazze, giovanissime, per rendere più cospicua la compagnia del saudita, in quella serata. E altre cose da notte brava, insomma. Il punto è: non esiste uno straccio di conferma e pure in tema di foto o video si sta scarsini, perché (secondo chi espone) c’è stato anche un occhio attento ad evitare che si realizzassero immagini, figurarsi diffonderle. Quindi, non essendoci nessuna prova del contrario, il principe è ok.
Facciamo un salto indietro, di un anno: dalla Turchia viene diffuso un articolo di stampa, riguardante (con foto) quella che viene definita “Sodoma e Gomorra sullo yacht”. Sottotitolo, “paparazzato tra festini e modelle durante una vacanza in barca sulle coste turche del mar Egeo”.