I colori caldi della scenografia, per rimarcare il Salento torrido e il contesto del morso della tarantola. La musica elaborata da un maestro concertatore che si è attenuto parecchio ai canoni, pur proveniendo da esperienza musicale diversa (comunque non è mancata). Un pubblico incredibile per quantità ed entusiasmo, nella piazza degli agostiniani. Duecentomila e oltre, stando a stime. Circa 150mila secondo le forze dell’ordine.
La ventesima edizione della Notte della Taranta, con il concertone di Melpignano, ha rappresentato il successo della manifestazione musicale più importante dell’area mediterranea e quest’anno, dal Salento, è arrivato anche un altro messaggio forte e chiaro: siamo più forti della paura. In centinaia ad esibirsi sul palco enorme e da lì, all’inizio, è stato richiamato il minuto di silenzio in apertura di manifestazione. Poi il messaggio del fratello di Gariella Solesin, vittima italiana del terrorismo. Quindi la musica, un mare di musica concertata da Raphael Gualazzi. E il ballo, coordinato da Luciano Cannito, regista della manifestazione.
Anche un corpo di ballo (anche una danzatrice dalla valle d’Itria, Francesca Sibilio) nella Notte della Taranta, per esibirsi al ritmo dei tamburelli e accompagnando gli ospiti nazionali e internazionali della Notte della Taranta 2017. Alla fine, tutti i protagonisti (fra cui la salentina Nicoletta Manni, prima ballerina della Scala) hanno cantato l’inno della pace. Ultima parola, gridata, shalom.