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Bari: congresso internazionale sui funghi medicinali Oggi

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Si terrà il 27 settembre a Bari il XII Congresso Internazionale sui Funghi Medicinali, presso il Nicolaus Hotel, dalle ore 9.00 alle 17.00.

Un evento internazionale organizzato in collaborazione tra Associazione Luca Coscioni con l’Università di Bari e l’Italian Society for Medicinal Mushrooms, il congresso sarà un’importante occasione per approfondire le potenzialità terapeutiche dei funghi psichedelici. Durante la mattinata, scienziati e ricercatori di fama internazionale interverranno su temi cruciali come l’uso della psilocibina in psicoterapia, l’etnomicologia e le prospettive politiche legate ai funghi medicinali.

Nel pomeriggio, si svolgerà una tavola rotonda dedicata agli aspetti giuridici e bioetici dell’uso degli psichedelici, esplorando questioni fondamentali come il diritto alla scienza e le esperienze cliniche legate alla terapia assistita da psilocibina, con un focus particolare sulle terapie compassionevoli di fine vita.

“A inizio settembre, 170 esponenti del mondo della scienza hanno sottoscritto una lettera dell’Associazione Luca Coscioni rivolta ai Ministri della Salute e della Difesa perché prendano in considerazione alcune terapie psichedeliche,” ha dichiarato Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, tra i relatori dell’evento insieme a Marco Perduca . “Vista la mancata risposta di Schillaci e Crosetto, a Bari lanceremo un appello pubblico affinché l’Italia apra a quanto già accade altrove con risultati incoraggianti.”

La lettera ai Ministri Schillaci e Crosetto chiede al Governo di prevedere:

  • gli psichedelici tra le terapie prescrivibili nell’ambito delle cure palliative;

  • che le terapie con psichedelici siano prescrivibili come cure compassionevoli;

  • e un progetto pilota, in collaborazione con il Ministero della Difesa, di un piano psico-terapeutico per affrontare i disordini da stress post-traumatico del personale militare impiegato nelle missioni internazionali.

  • Un incontro con una delegazione di esperti che possa condividere le ultime ricerche e sperimentazioni cliniche a sostegno di quanto richiesto.

La giornata verrà trasmessa in diretta sul canale YouTube dell’Associazione Luca Coscioni e l’appello può esser sottoscritto sul sito dell’Associazione –

Quanto fatto dall’Associazione Luca Coscioni in materia di psichdelici dal 2017 è ricordato QUI.

APPROFONDIMENTI

A cura dello psichiatra Mauro D’Alonzo, Società Italiana Medicina Psichedelica, presente il 27 al Congresso

Cosa si intende per “funghi medicinali”?
I funghi medicinali sono una categoria di funghi utilizzati per i loro benefici terapeutici e medicinali. Molti sono noti per le loro proprietà immunomodulanti, antiossidanti, antinfiammatorie e persino antitumorali. Sono utilizzati nella medicina tradizionale, soprattutto in quella cinese, giapponese e sudamericana, da migliaia di anni. Oggi vengono studiati e utilizzati anche nella medicina moderna e integrativa per supportare il benessere generale e la cura di alcune malattie.

Fra questi, alcuni tipi di funghi si stanno rivelando strumenti promettenti per il trattamento di molte patologie, e soprattutto nel campo della salute mentale stanno guadagnando crescente attenzione nella ricerca scientifica per il loro potenziale terapeutico nella cura di condizioni patologiche quali ad esempio la depressione, l’ansia di fine vita nelle malattie terminali, il disturbo da stress post-traumatico, le dipendenze, alcuni disturbi neurologici, per citarne alcune.

Negli ultimi anni, infatti, sono stati condotti studi clinici che illustrano l’efficacia della psilocibina come parte di interventi di terapia integrata (PAT – Psychedelic Assisted Therapy) che prevedono la somministrazione di questi composti in contesti controllati e supervisionati da professionisti della salute mentale.

Che impiego se ne fa in Italia oggi?
Nonostante da circa un decennio si assista ad un notevole incremento della ricerca sull’efficacia clinica degli psichedelici nel trattamento di diversi disturbi psichiatrici, e vi siano in corso decine di trial clinici su numerosi di questi composti, fra cui la psilocibina, il loro utilizzo è vietato poiché classificati in Tabella I e quindi considerate esclusivamente sostanze stupefacenti. La conseguenza di questa situazione legislativa è l’assenza di ricerca, e quindi l’assenza di pratiche cliniche mirate.

Quali cambiamenti si augura la vostra società scientifica?
Quello che ci auguriamo come società scientifica che si dedica alla ricerca, sviluppo e applicazione della Medicina Psichedelica in Italia, è che ci sia un cambio in ambito regolatorio e legislativo, finalizzato all’inclusione in farmacopea di questi preziosi e promettenti strumenti, in modo da permettere alla ricerca e alla clinica di allinearsi con gli standard mondiali e garantire ai pazienti l’accesso a nuovi modelli integrati di cura.

IL PRIMO PROGETTO DI RICERCA FINANZIATO DALL’UE

PsyPal è il primo progetto di ricerca clinica finanziato con 6,5 milioni di euro dal programma Horizon Europe dell’Unione europea. Questo studio indagherà sui trattamenti per la salute mentale assistiti da sostanze psichedeliche, in particolare esplorando la terapia assistita da psilocibina per alleviare ansia e depressione nei pazienti in cure palliative. Si concentrerà su pazienti affetti da malattia polmonare ostruttiva cronica, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica e morbo di Parkinson atipico. Coinvolge 19 organizzazioni provenienti da 9 paesi europei e recluterà circa 100 pazienti in 4 siti clinici.

Il progetto è stato presentato al Parlamento europeo il 9 aprile e ha evidenziato l’assenza di innovazione nei trattamenti per la salute mentale, paragonandola ai scarsi successi nello sviluppo di nuovi antibiotici. Attualmente, gli psichedelici sono per lo più illegali in Europa, ma recenti ricerche suggeriscono potenziali benefici per il disturbo da stress post-traumatico, anoressia e depressione. L’Australia è stata il primo paese al mondo a regolamentare ufficialmente l’uso medico degli psichedelici.

Il team di PsyPal prevede di somministrare il farmaco ai pazienti nel gennaio 2025, con una sperimentazione che durerà due anni. L’OMS stima che 3 persone su 4 affette da depressione maggiore non ricevano cure adeguate in Europa. In aggiunta, un nuovo studio negli USA suggerisce che tra il 56% e il 62% di chi è in trattamento per depressione potrebbe essere idoneo alla terapia con psilocibina, pari a 5-5,5 milioni di persone.

La metodologia del progetto si basa su dati nazionali, rivelando che circa 9 milioni degli 15 milioni di adulti americani con depressione ricevono trattamento. Infine, la terapia con psilocibina mostra un’invasività nettamente inferiore rispetto a metodi tradizionali, richiedendo solo una seduta in ambiente monitorato. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Psychedelics il 24 settembre, con l’auspicio di suscitare un dibattito scientifico necessario per riforme che potrebbero beneficiare milioni di persone.


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