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Pd, oggi il nuovo segretario. Leggieri: la montagna ha partorito un topolino
27 Ottobre 2013
Oggi congresso sezionale del partito democratico, a Martina Franca, ed elezione del nuovo segretario. Dovrebbe trattarsi di Angelo Ancona, già vicesegretario sezionale. Delle prospettive e i problemi di un partito che, anche in virtù del sistema elettorale e del risultato alle amministrative dello scorso anno, esprime un gruppo piuttosto nutrito in consiglio comunale, abbiamo parlato con Aldo Leggieri, consigliere comunale di Martina Franca, gruppo Pd:
L’elezione del nuovo segretario del Pd martinese quali aspettative deve portare con sé? Ridurre il partito ad essere una succursale del gruppo consiliare o la speranza di una reciproca autonomia esiste?
Non vado per schemi dogmatici o opportunità prestabilite quando parlo di politica. Bisogna essere realisti e analizzare lo stato dell’arte attuale. Se hai un esecutivo decisionista, allora devi rafforzare il gruppo consiliare. E l’unico modo è quello di rendere il partito forte. Che orienti il gruppo consiliare. E il gruppo consiliare che indirizzi la giunta. Per me, questa è la politica intesa come volontà generale.
Quindi? Il segretario deve essere espressione diretta del gruppo consiliare, che fra l’altro è molto corpso?
Non dico questo. I numeri in consiglio sono relativi, se poi abbiamo visto in un anno e mezzo alcune assenze, astensioni, ecc.. Contano le teste come sono e quanto lavoro effettivo producono come proposte da deliberare e che tipo di azione di controllo e di indirizzo esercitano. Ripeto, se la giunta ha toni dirigisti (che intendiamoci non è un necessariamente negativo), allora tutto il partito se ne deve fare carico. A me non interessano i ruoli o gli incarichi che ci saranno dopo il congresso. Certo, è importante. Ma il mio desiderio, che ho illustrato a tutti, è quello di spostare il discorso sui contenuti e le idee. Più struttura e più sostanza. Non vorrei che ci ritrovassimo in quella dimensione surreale di Wilde quando diceva che adorava i partiti politici perchè erano gli unici luoghi in cui “non” si parlava di politica…
Oscar Wilde diceva anche “se stai zitto la gente può pensare che sei un cretino, se parli può averne la certezza”. Lei teme di avere riscontrato qualcosa del genere nel Pd di Martina Franca? Al di là degli scherzi, lei ritiene che in quel contesto ci siano persone con l’autorevolezza giusta per non farsi imporre il dirigismo di Franco Ancona che, innegabilmente, ha avuto una rappresentazione plastica nella vicenda-Tares con la delibera votata, tutti allineati e coperti, una cosa a mio parere un po’deprimente e un po’preoccupante?
Spero e me lo auguro. Nel senso che bisogna incominciare prima di tutto a impostare un discorso nuovo. Il Pd dovrebbe andare oltre il correntismo. Atteso, che nella Prima Repubblica, le correnti non erano un male in sè, perchè vi erano espressioni diverse sotto il profilo politico e culturale. E quindi di impostazione programmatica della cosa pubblica. Oggi, noto che il correntismo potrebbe insinuarsi nell’ambito dei rapporti fra aree o fazioni, senza una elaborazione di pensiero. E non sarebbe utile.
Vede, riguardo al sindaco, che abbiamo avuto l’anno scorso il piacere di votare e di far votare, la constatazione del suo decisionismo, non è un’aggravante per lui. Ma è un’aggravante per chi, in tutti i ruoli, a cominciare dagli assessori e dai consiglieri che votano gli atti di giunta e di consiglio, si appiattisce nell’ambito delle scelte amministrative da portare avanti.
Circa la Tares o la commissione paesaggistica, per esempio, ho sempre nutrito delle perplessità..
Che succede, sulla scorta di tutto quello che ci siamo detti, al congresso sezionale?
Che la montagna alla fine ha partorito un topolino. Mozione unitaria, Angelo Ancona come segretario, su indicazione di Donato Pentassuglia. Ne prendo atto. Continuerò in modo ancora più incisivo a difendere le istanze dei cittadini di Martina come consigliere comunale. E parteciperò al congresso provinciale del Pd come delegato perchè le battaglie si fanno anche a Taranto.
Ma secondo lei a Martina Franca c’è consapevolezza di ciò, che da qui a poche settimane, riguarderà il Pd italiano?
Alle primarie dell’anno scorso fui l’unico consigliere comunale che votò Renzi, per il rinnovamento del partito e della politica italiana. Dissi, allora, ad un suo collega della Gazzetta del Mezzogiorno, dove ricordo anche lei scriveva con grande serietà, che il Pd martinese aveva assunto un profilo filo-governativo, come sempre, del resto… Ma parlai anche di una sorta di “balcanizzazione” perchè alcuni iscritti non si erano espressi nemmeno per Bersani, ma per Vendola. Auspicai allora l’avvento si una sinistra più liberale. A distanza di mesi, tutti presero atto che avevo visto bene e mi diedero ragione. Poi molti sono saliti, come si suol dire, sul carro del vincitore, o del presunto tale. Anche se non nego l’autorevolezza di un dirigente come Cuperlo, che oggi se la gioca proprio col sindaco di Firenze.
Bravo Leggieri ad aprire il partito portando le debolezze all’esterno ad incominciare da quella del suo leader o presunto tale. Sono d’accordo la montagna ha partorito un topolino. Il gatto Lorenzo se ne farà un solo boccone.
Bravo Leggieri ad aprire il partito portando le debolezze all’esterno ad incominciare da quella del suo leader o presunto tale. Sono d’accordo la montagna ha partorito un topolino. Il gatto Lorenzo se ne farà un solo boccone.