La prima accusa: con la nuova gestione, una quindicina di lavoratori in meno (della serie, e i sindacati che dicono? Stanno zitti?).
La lettera inviata da Enrico Pellegrini e Alberto Maria Durante, legali di Nubile srl estromessa dalla gestione dello smaltimento rifiuti per il territorio di Brindisi e provincia, è un chiaro atto di accusa a chi ha deciso tale accantonamento. Cioè, al commissario dell’organismo di gestione, il presidente della Regione Puglia. Un’accusa diretta anche ai Comuni.
Dopo avere accantonato Nubile dalla gestione dello smaltimento, Emiliano nei giorni scorsi l’aveva anche diffidata perché non si procedeva allo smaltimento. Già, perché nonostante dovesse partire dal 16 novembre il servizio affidato ad Amiu Bari, in realtà sta ancora lavorando, in proroga, Nubile. E in che condizioni? Altro che interruzione di pubblico servizio. Piuttosto, i Comuni quando pagano, visto che “sono morosi per milioni di euro” e “inadempienti al pagamento della tariffa, anche quella unilateralmente, illegittimamente e illecitamente autoridotta”? In alcuni casi i Comuni “non pagano da gennaio 2015: “Ceglie Messapico, Cisternino, Erchie, Fasano, Ostuni e Villa Castelli”. E si erano pure abbassati, da soli, la tariffa, i Comuni dell’Oga Br, secondo i legali di Nubile. Il ragionamento di Nubile attraverso i suoi legali, dunque, è questo, rivolto ai Comuni: volete pagare di meno, lo stabilite da soli non potendo (tariffa “non remunerativa per i servizi prestati”) e poi non pagate neanche. E venite a dirci che facciamo interruzione di pubblico servizio. Questo è troppo. Anzi, “nonostante tutto questo la nostra società continua a garantire il servizio pubblico”. Infine: “dei danni causati da tale illegittimo e illecito comportamento saranno chiamati a risponderne l’Oga Br e i Comuni che la costituiscono”. Tanto che, fra i destinatari del documento firmato dai legali di Nubile, a parte il commissario e i subcommissari Oga e il prefetto di Brindisi, c’è pure la procura della Repubblica. Ai Comuni, per quelle che sono ritenute le loro inadempienze, la richiesta di risarcimento è da sessanta milioni di euro. Per ora.