Di seguito un comunicato diffuso dal Comune di Carlantino:
“Premetto con la massima chiarezza che non siamo contrari al progetto per principio, ma non possiamo permettere che qualcuno venga a casa nostra a modificare il nostro paesaggio e il nostro ambiente senza aver avuto alcun minimo confronto con l’amministrazione comunale e, soprattutto, con i cittadini di questo paese. Anche il sindaco di Celenza Valfortore condivide questa posizione. Del resto, questi territori hanno già pagato a caro prezzo la costruzione, a suo tempo, della grande diga di Occhito. Ci sono opere che significano ricchezza per altri territori, ma non per quelli in cui vengono realizzate”.
Con queste parole, il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, dichiara l’altolà al progetto che prevede la costruzione di un impianto eolico costituito da ben 17 aerogeneratori, per una potenza complessiva pari a 98 MW, da realizzarsi nei comuni di Carlantino e di Celenza Valfortore.
Il piano di lavoro prevede, inoltre, la costruzione di opere di connessione alla RTN e sistema di accumulo da 30 MW ricadenti anche nei comuni di Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia e Torremaggiore.
La società intestataria del progetto, che ha messo in moto l’iter burocratico senza interfacciarsi con gli enti locali, è la “Rinnovabili Sud Due S.r.l.” con sede legale a Potenza. L’azienda, che si occupa di impianti eolici onshore, ha fatto pervenire il progetto già “impacchettato” al Comune di Carlantino solo il 13 novembre scorso. “Progetti di tale portata mettono in discussione le strategie e la sopravvivenza dei nostri territori – ha proseguito il sindaco Coscia -, quindi non permetteremo a nessuno di colonizzare i nostri territori e per questo, come amministrazione, stiamo provvedendo a incaricare esperti del settore per bloccare questo progetto”. La società “Rinnovabili Sud Due S.r.l.” ha presentato lo scorso 9 ottobre al Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica l’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto. “Dalla società interessata – ha concluso Coscia – non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di confronto, anche in merito alle compensazioni che ogni ente ha diritto di ricevere per la sottrazione dei terreni e per le conseguenze dell’impatto sull’atmosfera, sul conseguente rumore, sulla flora, sulla vegetazione e sulla fauna”.
Durante la costruzione dell’impianto, infatti, gli impatti previsti saranno legati all’azione stessa di costruzione e alle attività legate a scavi e riporti per la realizzazione delle trincee necessarie alla posa dei cavidotti, per la costruzione delle piste e per lo scavo delle fondazioni degli aerogeneratori. Tali attività causeranno (in misura ridotta, a parere della società) polveri e inquinanti contenuti nei gas di scarico dei mezzi d’opera.
La destinazione d’uso di tipo agricolo dell’area causa la modificazione del paesaggio, in cui la vegetazione spontanea viene sostituita principalmente dalle colture erbacee (cerealicole e ortive). Tale processo causa un notevole impoverimento di specie e habitat.
Non solo, le opere in progetto potrebbero potenzialmente interferire con le specie animali all’interno del sito, in particolar modo durante il periodo della riproduzione.
“Per tutti i motivi che ho brevemente illustrato, ci opporremo alla realizzazione del progetto”, ha concluso il sindaco Graziano Coscia.