Inaugurazione dell’anno giudiziario nelle sedi delle Corti d’Appello. In Puglia, a Bari è emerso il preoccupante incremento dei reati di violenza contro le donne (quando non femminicidi) e, per ciò che riguarda la zona nord della regione ma anche il capoluogo, il riemergere di fenomeni mafiosi. Nel Salento, evidenziata in senso di critica la lentezza dei procedimenti. Come ovunque in Italia, anche nelle Corti d’Appello pugliesi si è rimarcata la carenza di personale e, in tema di carenze strutturali, a Bari si è fatto riferimento ad una situazione dell’edilizia giudiziaria del capoluogo veramente insostenibile.
Di seguito un comunicato diffuso dall’Ordine degli avvocati di Bari:
«È tempo che le istanze dell’avvocatura barese vengano ascoltate e contribuiscano alle decisioni che la toccano direttamente». E’ questo uno dei passaggi della relazione del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì che, durante la cerimonia di apertura dell’Anno giudiziario del distretto di Bari, ha ricordato «il ruolo di semplice invitata dell’avvocatura nella Conferenza permanente per gli uffici giudiziari di Bari che sta decidendo le sorti dell’edilizia giudiziaria cittadina senza che gli avvocati, attori della Giustizia al pari di magistrati e personale di cancelleria, possano incidere su queste decisioni». «Sul trasferimento della Sezione lavoro del Tribunale di Bari nella ex sede distaccata di Modugno ribadiamo il nostro dissenso che manifesteremo in ogni modo nelle sedi competenti, sia a livello locale che ministeriale: il problema della razionalizzazione degli spazi non può essere liquidato con una soluzione inadeguata e, soprattutto, temporanea».
Rilanciando quanto denunciato dal presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio all’inaugurazione dell’Anno giudiziario, il presidente Stefanì ha ricordato come «sempre più spesso, anche nel nostro territorio, giornali e televisioni animano processi mediatici che decretano la colpevolezza dell’imputato prima ancora che inizi quello celebrato nelle aule giudiziarie. La riforma del processo penale dovrebbe arginare il fenomeno delle fughe di notizie sulle indagini in corso, cui spesso si associa quello dello scarso riserbo di alcuni rappresentanti della Magistratura; il venir meno della riservatezza nello svolgimento dell’attività giudiziaria è, purtroppo, uno dei motivi che sta facendo perdere autorevolezza alla Magistratura agli occhi dei cittadini».
«Quotidianamente – ha ricordato ancora Stefanì cambiando argomento – raccogliamo le storie di avvocati giovani e meno giovani che, a causa della crisi, convivono con un grave disagio economico. La gravità della situazione è ben chiara alle istituzioni e, dopo mesi di annunci, sembra ormai imminente l’approvazione della legge sull’equo compenso per gli avvocati che auspichiamo possa divenire un modello per altre categorie professionali sferzate dalla crisi».
Il presidente Stefanì ha dedicato un passaggio anche al nuovo «Organismo Congressuale Forense che permetterà di rafforzare il dialogo tra l’avvocatura e la politica. Siamo sicuri che questo nuovo organismo consentirà alle istanze degli avvocati espresse dalle associazioni forensi nei congressi triennali di trovare maggiore ascolto da parte del Governo».
(foto: Giovanni Stefanì)