Ordinanza urgente e contingibile del sindaco. Perché “necessaria a seguito della comunicazione dei risultati di una campagna di monitoraggio (a cura di Arpa Puglia, Cnr, Istituto di ricerca sulle acque e Politecnico di Bari) che hanno evidenziato una situazione di diffusa contaminazione da tetracloroetilene e da idrocarburi della falda acquifera sottostante la zona industriale dei territori di Bari e Modugno con “zone di falda – aveva comunicato la Città metropolitana ai Comuni di Bari e Modugno con nota Pec del 22 settembre 2017 – dove i valori delle concentrazioni dei contaminanti hanno superato di diversi ordini di grandezza (o di migliaia di volte) il limite della concentrazione indicato dalle leggi vigenti”. In sostanza, è inquinata la falda della zona industriale e Nicola Magrone ha vietato di usare l’acqua dei pozzi. In zona industriale, zona Asi. Per uso domestico, per uso alimentare. Per uso irriguo agroalimentare. Il caso è comunque “risulta comunque circoscritto e non c’è pericolo di contaminazione per l’acqua domestica, che arriva nelle abitazioni cittadine attraverso condotte idriche che non sono in contatto con le fonti inquinanti”.