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Con mezzo parlamento astenuto, 337 voti per Mattarella. Segnale, anche ai leader: rieleggerlo Pomeriggio di vertici dopo la sesta votazione, si va verso una soluzione. Non necessariamente domani

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Draghi, Belloni, Casini, Cartabia, Severino. Mattarella. Che intanto, nella sesta votazione ha preso oltre duecento voti. Centrodestra astenuto dopo lo sfacelo di stamattina con il tentativo Casellati, progressisti con indicazioni di scheda bianca ma, appunto, molti consensi hanno riguardato il capo dello Stato in carica.

Gli incontri del pomeriggio pongono le candidature di Mario Draghi nell’ambito di una rosa condivisa comprendente Elisabetta Bellini, Pierferdinando Casini e, appunto, Sergio Mattarella sullo sfondo (tale perché non vuole essere rieletto, altrimenti in pole c’è lui).

Domani l’elezione? Enrico Letta, segretario Pd, si è detto ottimista. Salvini, Conte e Meloni si riferiscono ad una candidatura di una donna, Belloni o Cartabia. Ma tutti quei voti per Mattarella dicono che in parlamento le intenzioni sono significative.


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