Un’area estesa, che è nel territorio fra Cerignola e San Ferdinando di Puglia. Lì la polizia ha scoperto i lavoratori in nero, sfruttati in una maniera estrema dai loro aguzzini. Rumeni e bulgari, soprattutto, fra i 54 che venivano sottomessi dai caporali. Alcuni defli sfruttati erano costretti a lavorare anche con i loro bambini in braccio, nel capannone fatiscente utilizzato per la trasformazione dei carciofi in prodotto dell’agroalimentare. I lavoratori venivano portati nei campi dove erano impegnati 12 ore al giorno per 15 euro giornalieri, senza alcuna tutela.