Di seguito un comunicato diffuso da Rete Oltre:
In queste settimane la Comunità Laudato Sì di San Giovanni Rotondo ha incontrato e dialogato con alcune famiglie fuggite dalla guerra in Ucraina accolte nel progetto SAI – Sistema di Accoglienza ed Integrazione gestito dalla cooperativa Medtraining e promosso dal Comune di Manfredonia. La condivisione delle loro storie, dei loro vissuti e delle loro esperienze, sono diventate le preghiere che animeranno le meditazioni della Via Crucis “Senza saperlo, hanno accolto degli angeli” in programma martedì 28 marzo 2023 – alle ore 19.00 presso la “Via Crucis Monumentale” di San Giovanni Rotondo sul Monte Castellana. Il momento di preghiera sarà presieduto da padre Franco Moscone, arcivescovo della diocesi Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
«Siamo preoccupati per la guerra in Ucraina, così vicina a noi, ma ci sono tante persone nel mondo che scappano per sopravvivere da altrettante guerre: sono le schiere di profughi, i cui volti stanchi e smarriti entrano così abitualmente nelle nostre confortevoli abitazioni che quasi non ci facciamo più caso – scrive la Comunità Laudato Sì nel libretto della Via Crucis – . Quest’anno, con l’aiuto degli operatori della cooperativa Medtraining, abbiamo incrociato sulla nostra strada alcune famiglie scappate dalla guerra in Ucraina e che fanno capo alla Casa dei Diritti di Siponto. Nei loro occhi abbiamo rivisto, come in trasparenza, la persecuzione e la fuga a cui è stato costretto lo stesso Gesù di Nazaret con la sua famiglia. Lui ha portato anche questo dolore e, in modo misterioso, lo ha redento. Questa sera vogliamo ripercorrere le tappe del cammino doloroso, attraverso le riflessioni scaturite pregando insieme a queste famiglie ucraine che, appena è scoppiata la guerra, hanno lasciato terra, casa, abitudini, tutta la loro vita e sono arrivate in Italia. Accompagniamo Gesù nella sua Via crucis fino al Calvario, facendoci voce di tante nostre sorelle e fratelli, costretti alla fuga e con loro imploriamo perdono per l’ingiustizia e l’indifferenza».