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Xylella: Unione europea, giù le piante nel raggio di cento metri dalla zona infetta. Anche quelle sane. Non in provincia di Lecce D'Amato (M5S), da Ue decisione ambigua. Coldiretti: no al sacrificio degli alberi sani. Bonelli (Verdi): "difendiamo la Puglia e la sua storia"

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L’Unione europea ha deciso. Il comitato fitosanitario Ue ha stabilito “rimozione e la distruzione delle piante infette e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute”. Ma non in provincia di Lecce, dove “l’eradicazione non è più possibile”. Ancora, sempre secondo traduzioni del documento in lingua inglese che è in coda a questo articolo: va mantenuto “il requisito di rimuovere sistematicamente tutte le piante infette e di testare le piante circostanti nell’arco di 100 metri in una zona di 20 km adiacente alle province di Brindisi e Taranto”.

La dichiarazione che arriva da Coldiretti: “non siamo disposti a sacrificare alcun albero sano”.

Angelo Bonelli, leader dei Verdi: “di quanto accaduto e sta accadendo in Puglia dovranno essere individuate le responsabilità e comprendere la ragione per la quale le istituzioni regionali e nazionali che erano a conoscenza dell’emergenza Xylella da oltre 3 anni hanno atteso così tanto tempo per adottare misure che si sono poi tradotte nel piano Siletti di massiccia eradicazione poi bocciato dal Tar del Lazio: La decisione della UE dimostra che se si fosse intervenuti in tempo, le eradicazione degli ulivi si sarebbero potute evitare attuando politiche di contenimento e buone pratiche per tutelare le piante dal contagio. Ritengo che sia in corso un attacco contro il patrimonio storico-ambientale ed economico della Puglia rappresentato dai secolari ulivi. Difendiamo la Puglia e la sua storia”.

Di seguito il comunicato diffuso da Rosa D’Amato, deputata al parlamento europeo:
“La decisione presa oggi dall’Ue è ambigua e poco chiara, in particolare per quanto riguarda l’entità delle eradicazioni da effettuare nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto. Nel testo comunicato da Bruxelles, non si dice nulla di specifico sulle misure di contenimento da adottare, si parla in modo generico di restrizioni al movimento di piante all’interno dell’Unione europea e soprattutto si continua ad accostare il ceppo della Xylella che ha colpito gli ulivi a quelli delle viti e degli agrumi, senza che vi sia ancora una prova scientifica a riguardo. A causa di questo accostamento, si chiede alla Puglia di abbattere le viti che si trovano in un raggio di 100 metri dagli ulivi infetti. Per tutte queste ragioni, occorre che l’Ue chiarisca subito tali punti. Gli agricoltori pugliesi vogliono risposte”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, commentando la decisione del Comitato Ue per la salute delle piante sulle misure da adottare per far fronte all’emergenza Xylella. La decisione sarà operativa entro un mese. “Nel testo – aggiunge – non vengono prese in considerazione le uniche misure che esperti e organizzazioni del settore di tutta Europa chiedono a gran voce: la promozione delle buone pratiche per contenere la diffusione del batterio e la ricerca su cause ed eventuali cure contro il disseccamento. Nell’attesa di chiarimenti, noi continuiamo la nostra battaglia – annuncia l’eurodeputata tarantina – Ho invitato i miei colleghi del Parlamento, esperti e organizzazioni del settore a una tavola rotonda per affrontare il caso e trovare delle soluzioni comuni per il bene dell’agricoltura europea”.

Di seguito il documento, in lingua inglese, diffuso dal comitato fitosanitario dell’Unione europea:

European Commission – Press release Plant Health: Member States endorse reinforced measures at EU level to prevent the spread of Xylella Fastidiosa Brussels, 28 April 2015 EU Member States experts in the Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed (PAFF) today endorsed reinforced measures, proposed by the Commission, to prevent further introduction and spread within the EU of Xylella Fastidiosa. The bacterium is a quarantine organism harmful to olive trees and potentially dangerous for a broad range of other plants important for the EU agriculture, such as grapevine and citrus. The new EU measures require Member States to notify new outbreaks in the EU, to carry out official surveys, and to promptly demarcate infested areas. Strict eradication measures in such areas are put in place, which include removal and destruction of infested plants, and all host plants within a radius of 100 m, irrespective of their health status. The measures also provide the possibility for Italy to apply containment measures in the whole province of Lecce, where eradication is no longer possible. In this case, it is mantained the requirement to remove systematically all infected plants and to test the surrounding plants (within 100m) in a 20 km zone adjacent to the provinces of Brindisi and Taranto.. Imports and movement within the EU of specified plants known to be susceptible to Xylella Fastidiosa worldwide will be subject to strict conditions. A specific ban is put in place on the import of coffee plants originating in Honduras and Costa Rica, considering the high risk of being infected by the bacterium. The occurrence of Xylella Fastidiosa in the EU was notified for the first time by the Italian authorities on 21 October 2013. The area affected by this organism is the entire province of Lecce in the south of Italy, with a new outbreak recently confirmed in the neighbouring province of Brindisi. EU emergency measures were first taken in February 2014 and further detailed in July 2014. The lack of effective treatments to cure the plants once they get infected, the broad range of plants species known to be susceptible, as well as the high probability of spread and establishment further in the EU, make this bacterium a very serious threat to the EU agricultural sector. On the basis of the scientific opinion of the European Food Safety Authority, published in January 2015, and the findings of the audits carried out by the Commission’s Food and Veterinary Office in 2014, the Commission has presented a set of reinforced measures aiming to preserve the healthy plants located in the affected area, as well as to prevent further spread of the bacterium in the rest of the Union. Strict measures are also taken on import from third countries.

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