Il 10 giugno dell’anno scorso, Arianna Acrivoulis morì in conseguenza dell’intervento di fecondazione assistita. La denuncia da parte dei familiari ha portato a un approfondimento da parte della procura di Bari e ora un ginecologo e un anestesista, del centro di fecondazione assistita di Conversano, sono indagati per il decesso della 38enne di Bitritto. Nell’atto di accusa è specificato che venne omessa “la necessaria valutazione cardiologica” prima di effettuare l’intervento, inoltre dopo l’anestesia la donna manifestò chiari segni di allergia che la pubblica accusa ritiene essere stata letale e colpevolmente sottovalutata dai medici.