Di seguito il testo:
LETTERA APERTA
Alla c.a. del Buonsenso
p.c. alla Consapevolezza Civica
p.c. all’Utopia
Spettabili, con questa lettera aperta vorremmo, senza entrare nel merito di cavilli politici e burocratici, esprime tutta la nostra amarezza nell’apprendere della destituzione della Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto “Marta”, dott.ssa Eva Degl’Innocenti. Siamo quei tarantini che, in poco meno di due anni, hanno toccato con mano quei numeri snocciolati a profusione negli ultimi giorni dai mass media (72% di visitatori in più, 102mila euro di introiti in più), andando però oltre, essendo stati coinvolti direttamente in quel ciclo virtuoso di iniziative, aperture speciali, eventi che ci hanno riconciliato con il nostro glorioso passato e con la nostra dovuta dignità di tarantini. L’eccezionalità della cosa, però, sta nel fatto che per respirare questa salubre aria nuova, di innovazione e ottimistico cambiamento, non bisognava essere degli addetti ai lavori: ogni tarantino, dai bambini agli anziani, ha potuto, grazie al sapiente lavoro di Eva Degli Innocenti, riappropriarsi della propria storia. Il museo è tornato ad essere una struttura aperta, coinvolgente, entusiasmante, non più un contenitore di freddi reperti archeologici arricchiti da didascalie, riservati ad un pubblico di pochi eletti. Oggi il Marta è una fucina di idee e laboratori in fermento e costante crescita, dove anche i bambini più piccoli vengono coinvolti e stregati dal fascino della storia, sancendo così l’imprinting che li accompagnerà nella crescita in piena consapevolezza di essere parte di un città che non è solo fatta di acciaio. A Taranto esiste un gap generazionale di ex bambini, ora adulti, che quell’imprinting non l’hanno avuto, subendone le conseguenze con relativo disamore verso la propria città, ma oggi, molti di loro, hanno ritrovato la dignità di essere tarantini grazie proprio alla nuova struttura di contenitore culturale a 360° che attualmente è il Museo Archeologico Nazionale. Riteniamo che l’educazione alla storia, al recupero e al rilancio dell’identità passi per il riappropriarsi di queste strutture che sono punti di forza della città, anche nell’ottica dello sviluppo del turismo culturale. Questo drastico cambio di rotta è stato avvertito da noi tutti membri della società civile, verso la quale la dottoressa Degl’Innocenti ha sin da subito dimostrato grande attenzione e rispetto, come un pugno nello stomaco. La dottoressa Degli Innocenti ha tolto le macchie di fumo e le ragnatele da un museo che odorava di stantio, trasformandolo nella pulita, arieggiata e luminosa seconda casa dei tarantini. Con queste premesse, è ben comprensibile la nostra inquietudine, nel timore che le ragnatele soffochino nuovamente quello che è, adesso, rappresenta più di ogni altra cosa la speranza dei cittadini di Taranto. Ringraziamo Eva Degl’Innocenti per la passione e la dedizione con cui si è dedicata alla nostra città ed con l’amaro in bocca che la vediamo portarcela via. L’auspicio è che chiunque le succederà, ad interim o no, continui ad operare per il bene di Taranto, seguendo il solco già magistralmente tracciato da Eva Degl’Inncenti, perchè Taranto, inutile nascondersi dietro ad un dito, è una città penalizzata dal punto di vista culturale, a scapito di altre risorse. Taranto ha il pieno diritto di vivere e respirare la sua cultura ed esportarla, con tutti i mezzi disponibili, a quanti entrano in contatto con lei. Negli ultimi due anni, la città di Taranto è stata alla ribalta della stampa non solo per gli scandali ambientali ma, finalmente, anche per il suo conclamato valore storico ed archeologico, iniziando a percorrere una strada che la deve portare a quello che le spetta di diritto: il riconoscimento univoco ed incondizionato di “città d’arte e bellezza paesaggistica”! La naturale vocazione di Taranto è esattamente quella, già storicamente riconosciuta sin dai nostri antenati greci e romani che qui venivano a trascorrere le vacanze, e tale deve tornare ad essere, così mirabilmente descritta nelle “Delizie Tarantine”. Con questo auspicio, e con un pizzico di amarezza (smorzata però da una ritrovata consapevolezza di identità ed orgoglio), ci congediamo porgendoVi i nostri cordiali saluti.
Con rispetto
Le Coscienze Innamorate di Taranto