Quando il momento è critico ci si giocano le carte migliori. Decisive. Il governo sarà affidato dal presidente della Repubblica a Carlo Cottarelli, l’emblema della spending review. L’economista cremonese sale al Quirinale alle undici e mezza. Accettazione dell’incarico con riserva, quindi la formazione del governo e fino a mercoledì avverrà il giuramento. Dell’esecutivo dovrebbe fare parte Raffaele Cantone, emblema dell’anticorruzione, così come un ministero dovrebbe andare a Mario Tronca, già prefetto e commissario straordinario al Comune di Roma (a proposito, la figuraccia mondiale fatta dalla città ieri, per le buche a condizionare il Giro d’Italia, richiederebbe le dimissioni del sindaco). E altre personalità di primo piano saranno chiamate a fare parte del governo. Per un semplice criterio: c’è da mettere il Paese in salvo. Siamo a questi livelli. E quando il Quirinale chiama, si risponde. Senza riserve. Cosa che doveva valere anche ieri.