Carlo Maria Capristo ha presentato domanda di pensione. L’ha detto Angela Pignatari, legale del procuratore della Repubblica di Taranto arrestato (con tre imprenditori Mancazzo e l’ispettore Scviittaro) il 19 maggio e, come gli altri, ai domiciliari. Capristo è stato interrogato per un’ora a Potenza oggi pomeriggio.
L’istanza di pensione è per motivi di salute e per tutelare l’immagine della procura di Taranto, ha detto l’avvocato di Capristo ai giornalisti a margine dell’interrogatorio.
Il procuratore di Taranto è accusato di avere esercitato pressioni su una pm (all’epoca in servizio a Trani) perché accusasse di usura un innocente. L’ispettore Scivittaro, nell’interrogatorio alcuni giorni fa, aveva detto che Capristo era ignaro della richiesta di informazioni (da parte diel poliziotto) in merito allo stato del procedimento “non certo finalizzata a favorire nessuno, né tanto meno i predetti imprenditori” puntualizza Giuseppe Giulitto, legale dell’ispettore, rispetto ad una nostra erronea ricostruzione.
