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“I Sud madri e figlie. Parti e ire”, dal borgo di Sant’Antonio Abate al palco del San Ferdinando di Napoli Venerdì

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Dal Borgo di Sant’Antonio Abate di Napoli venti donne sul palcoscenico del Teatro San Ferdinando di Napoli con “I Sud madri e figlie. Parti e Ire”, lo spettacolo a cura di Alessandra Cutolo in programma il 31 maggio prossimo alle ore 19.00.

“I Sud madri e figlie. Parti e ire” è una produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, in collaborazione con l’Associazione IF-ImparareFare ETS, Progetto Si Può!, Con i Bambini – Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Napoletane, nigeriane, keniane diventano attrici, a conclusione di un percorso che le ha coinvolte con l’omonimo laboratorio teatrale I Sud, realizzato nell’ambito delle attività di Sostegno alla Genitorialità del Progetto “Si Può!” selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. I Sud, avviato felicemente la scorsa stagione è un percorso di incontro tra Napoli, una delle porte del sud del mondo e le comunità migranti presenti sul territorio, per cambiare – nel segno del teatro – la narrazione d’un fenomeno epocale come quello delle migrazioni.

Le donne, tutte madri di diverse nazionalità, sono state coinvolte attraverso le attività dell’Associazione IF-ImparareFare ETS in un quartiere popolare, sempre più caratterizzato dalla multiculturalità come quello in cui sorge il teatro di Eduardo. A guidarle Alessandra Cutolo, regista di consolidata esperienza in teatro come al cinema, abituata a lavorare in ambienti complessi ed eterogenei insieme a Moussan Yvonne N’dah, coreografa.

I laboratori hanno previsto attività finalizzate al superamento della naturale difficoltà a condividere situazioni di vita personale o semplicemente alla costruzione di un sistema non precostituito, ma multiforme e multiculturale in continua evoluzione, in cui tutte sono protagoniste e si sostengono.

Attraverso la lettura, la traduzione, la rappresentazione delle scene, le partecipanti hanno lavorato su loro stesse, sull’identificazione col proprio vissuto, sull’elaborazione di esperienze dolorose del passato, finalizzando questo impegno alla creazione di una vera comunità interculturale.

Gli educatori dell’Associazione IF-ImparareFare ETS, capofila del progetto “Si Può!”, di cui il Teatro Stabile di Napoli è partner, hanno collaborato ai laboratori, affinché quello delle donne partecipanti potesse essere un percorso di crescita personale e, contemporaneamente, funzionale a costruire e a rafforzare i loro legami sociali sul territorio.

Si è attivato, così, un profondo processo di inclusione. Mamme, bimbi, educatori, regista, coreografa, drammaturga hanno partecipato alla costruzione d’un modello culturale che ha visto queste donne condividere momenti di gioia, spensieratezza, ma anche di introspezione profonda e talvolta di dolore. Le interpreti, infatti, hanno avuto la possibilità di lavorare sull’improvvisazione, rielaborando le loro esperienze divenendo co-autrici delle loro performance.

I SUD

MADRI E FIGLIE. PARTI E IRE

progetto e regia Alessandra Cutolo

con Selina Amulau Aliaka, Queen Avanhenhen, Valentina Cangiano, Blessing Daniel, Ifeoma David, Annunziata Della Corte, Melania Di Gennaro, Doris Johnson, David Fissi Kabore, Tessy Aikado Igiba, Lucia Iodice, Marica Iorio, Eki Monday, Moussan Yvonne N’dah, Ese Nosakhare, Blessing Ojo, Gift Osayemore, Pat Osawaru, Evelyn Osawe, Maria Quaranta, Faith Samuel, Fortune Smith

drammaturgia Sabrina Efionayi

coreografie Moussan Yvonne N’dah

progetto allestimento Fabio Sonnino

foto di scena Mario Spada

disegno luci Carmine Pierri

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

in collaborazione con Associazione Imparare Fare, Progetto SiPuò, Con i Bambini – Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

“I Sud madri e figlie. Parti e Ire”– Nota di regia

Con “I Sud madri e figlie. Parti e Ire” Alessandra Cutolo, prosegue il lavoro avviato la scorsa stagione, partendo dalla figura di Ifigenia.

Tra gli elementi che danno origine alla guerra di Troia, la madre di tutte le narrazioni per la cultura occidentale, c’è il sacrificio di Ifigenia, giovanissima figlia di Agamennone e Clitennestra.

Attirata con l’inganno, la falsa promessa di un matrimonio altolocato, la giovane viene immolata per il “bene della comunità”. Per propiziare il viaggio in mare delle truppe. Per sollecitare il vento. Su suggerimento dell’indovino Calcante.

Con il gruppo di donne nigeriane, keniane e napoletane de I SUD e con la giovane scrittrice Sabrina Efionai, a partire dal racconto del sacrificio di Euripide, è stata elaborata una scrittura scenica che evidenzia il collegamento tra il sacrificio di una generazione di donne che affronta la tratta e il mare, e l’Ifigenia.

 

Il progetto “Si Può!”-

Il progetto “Si Può!” punta a costruire una comunità educante nel Borgo di S. Antonio Abate di Napoli, un territorio ben delimitato nella IV Municipalità. Con il progetto sono state avviate azioni di accompagnamento alla buona crescita dell’infanzia che coinvolgono le famiglie fragili e che formano giovani operatori. Un intervento innovativo e duraturo, dedicato ai bambini in condizione di esclusione precoce multi-dimensionale, fino a 10 anni di età ed ai loro genitori, in particolare le mamme.

“Si Può!” è stato selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e finanziato con il bando “Un passo avanti”.

IF-ImparareFare

E’ un Ente del Terzo Settore che promuove sviluppo educativo e sociale attraverso azioni di sviluppo prossimale e che vede crescere il protagonismo di bambini, mamme, papà, cittadini/e del quartiere.

La nuova sede nel Borgo di Sant’Antonio Abate (P.zza Sant’Anna a Capuana, 10), da poco ristrutturata, rappresenta un presidio educativo di prossimità nel quale sono ospitate diverse attività educative e sociali per contrastare l’esclusione precoce e multifattoriale costruendo relazioni di fiducia, attuando varie azioni educative dentro e fuori scuola: laboratori artistico-creativi; sportello sociale e psicologico con gruppi di sostegno alla genitorialità; attenzione alla salute di bambini e donne; attività culturali; sport e sostegno allo studio.




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