Bel raduno dei bersaglieri a Martina Franca stamani. La messa, la commemorazione dei Caduti, il corteo. Centinaia di militari, in servizio o in pensione, e molta gente ad assistere al suggestivo passaggio dei piumati, giunti in valle d’Itria da varie parti del meridione e pronti a sfilare con il consueto ritmo sostenuto, di corsa, e con la caratteristica musica che scandisce tale ritmo.
Senonché, proprio nel cuore del centro storico martinese e dunque nel bel mezzo del corteo, fra piazza XX Settembre e piazza Roma, un automobilista ha deciso che proprio in quel momento, doveva passare. E il corteo si è dovuto interrompere per un paio di minuti. Lui non se ne dava per inteso: doveva passare. Poi è stato gentilmente richiamato a capire che non era proprio il caso (qualcuno glielo ha detto in maniera meno diplomatica) e ha fatto retromarcia. Dall’altra parte dell’arco, a non più di quindici metri di distanza, sindaci con le fasce (primo fra tutti, quello ospitante) istituzioni, polizia, anche municipale. Nessuno si è accorto di nulla, dall’altra parte dell’arco.
Non è un’inezia o il guardare il pelo nell’uovo di turno ma queste sono le abitudini che non vanno. E che compaiono, quasi puntualmente, a rovinare delle cose di indubbio valore.