Di seguito il comunicato:
La memoria ha bisogno di essere alimentata, per questo è nato un Comitato per non dimenticare Mons. Giovanni Caroli.
Il Comitato per Mons. Giovanni Caroli è nato in questi giorni per arginare l’oblio, onorare la memoria, promuovere lo studio della figura dell’Uomo e del Sacerdote, e tramandare il ricordo di chi è giusto non dimenticare, attraverso una serie di iniziative che, da qui in avanti, si intendono organizzare.
Mercoledì 28 settembre alle ore 19.00, nella Basilica di San Martino, sarà celebrata una Santa Messa in suffragio di Mons. Giovanni Caroli, a cui sono stati invitati tutti coloro che ebbero la “fortuna” di condividere con lui un frangente di vita, esperienze e ricordi.
Un momento di incontro, partecipazione e soprattutto condivisione, che vedrà protagonisti uomini e donne accomunati dal ricordo di Don Giovanni, grazie anche al lavoro portato avanti dal Comitato in questi mesi che culminerà con la pubblicazione di un volume celebrativo, dopo aver raccolto una serie di materiali storici, tra cui fotografie, testi, omelie e altri documenti dell’epoca che contribuiscono a restituire l’immagine di una figura fondamentale nella storia recente di Martina Franca.
Alla guida della Parrocchia di San Martino e delle molteplici trasformazioni del tempo, Don Giovanni Caroli rimase ben 42 anni, il periodo più lungo rispetto a tutti gli arcipreti che lo avevano preceduto dal 1500, ultimi Don Michele Guarini e Don Olindo Ruggieri. Ma il giorno dell’insediamento, avvenuto ufficialmente l’11 novembre del 1951, bastò il suo discorso a fugare ogni eventuale dubbio: “…per la profondità di pensiero, l’elevatezza del dire… e la logica severa…”, – come scrisse il Prof. Michele Pizzigallo nel suo libro “Nell’Esperienza del Sacro” Schena ed. 1986. Il nuovo arciprete, venuto da Crispiano, avrebbe proseguito sul solco dei suoi illustri predecessori e ridato slancio. Maria Santoro, a nome di tanti giovani ansiosi di comprendere il futuro che li attendeva scrisse: “…Finalmente sulla nostra associazione è spuntato il sole…” (cfr. testo di Pizzigallo).
Al suo insediamento, Don Giovanni Caroli aveva 39 anni potendo già vantare un curriculum con diversi incarichi e lasciandosi alle spalle l’esperienza alla guida della Parrocchia del Carmine di Grottaglie, anni operosi e ricchi di nuove realtà, nascite, crescite e ricostruzioni durante il dopoguerra, prima di assumere il difficile incarico di Arciprete della Collegiata di San Martino, in Martina Franca e del Capitolo.
La storia, da lì in poi, fu densa di fatti, di dedizione piena e totale non solo verso la sua parrocchia, ma attento, sin da subito, ai bisogni della sua nuova città, proprio a cominciare dai più poveri, dai dimenticati e bisognosi. Sono innumerevoli le iniziative, alcune precorrendo i tempi, che costellarono decenni di presenza, spesso silenziosa e discreta, ma sempre efficace, calibrando prudenza e determinazione, perché il vero bene, la fede in Dio e l’amore per il prossimo, raggiungesse tutti. Egli seppe calarsi in tutti i ruoli che l’essere Pastore allora richiedevano. Quel tempo, il suo tempo, correva veloce perché le trasformazioni, nella chiesa e nella società, imponevano interpretazioni e riequilibri continui. Don Giovanni fu in grado di farlo, indicando a tanti la strada per ritrovarsi e non smarrirsi. E non è cosa da poco.
Ricoprì molteplici incarichi, fu anche insegnante di francese e religione, presso il Seminario di Molfetta, presso il Liceo Tito Livio di Martina, nonché avvocato rotale, assistente spirituale di Confraternite ed associazioni, fu benefattore attento e discreto, prodigo verso chiunque chiedesse il suo aiuto.
Una Missione, quella al servizio del Bene, che non ebbe mai flessioni, né in tempo di malattia, né per cessazione ufficiale dell’incarico nel 1993, a 80 anni. Fino al 2005 lo si poteva ancora trovare tra quelle che furono le sue stanze, pronto ad ascoltare tutti e a ciascuno dare consiglio, e non solo. “Dare” era stata ed era la sua cifra.
Il 19 giugno del 2005 Mons. Caroli, Arciprete emerito di San Martino, uscì, in punta di piedi, dai luoghi terreni che tanto aveva amato e a cui tanto aveva dato.
Da allora fatta eccezione per tre o quattro eventi in suo nome, un suo quadro in sacrestia e una lapide al cimitero, di Mons. Caroli non si è più celebrata sua memoria.
Il Comitato per Mons. Giovanni Caroli, nasce proprio per colmare il vuoto generatosi in questo lungo frangente di tempo.