Stamattina, Martina Franca ma, c’è da temere, potrebbe trattarsi di una città qualsiasi. Perché quando hai nelle mani un mezzo a motore sei più forte di un pedone, figurarsi di un disabile, e spessissimo non fai nulla per nasconderlo. Puoi parcheggiare come ti pare, infilarti dove vuoi, fa nulla che si tratti di zone per l’attraversamento pedonale caratterizzate anche dalle pedane, appunto, per far scorrere meglio le sedie a rotelle di chi non può camminare a piedi.
Il disabile nella foto, quindi, per potere aggirare l’ostacolo, deve andare in mezzo alla strada, lui, e sottoporsi, lui, ai pericoli intuibili da tutti. Forse non da quel genio che ha parcheggiato il furgone in quel modo. Si potrà obiettare: magari c’erano lavori in corso. Risposta: non c’è alcuna transenna né alcun dispositivo di sicurezza del genere. Così il disabile, oltre ad avere la pena quotidiana della sedia a rotelle, deve anche sentire l’umiliazione di essere il più debole.
Per i vigili urbani, i carabinieri, la polizia: andate a cercare quel guidatore e sanzionatelo come si deve. Perché in un contesto di convivenza civile, il più forte non è lui. E se lo deve ficcare in testa. E che non si scopra essere un incaricato della pubblica amministrazione per lavori stradali, visto ciò che c’è sul cassone.