Di seguito un comunicato diffuso da Renato Perrini, consigliere regionale della Puglia, gruppo Conservatori e riformisti:
Nello stesso giorno, mentre il Consiglio di Stato boccia le unioni tra omosessuali, la giunta regionale approva la adesione alla Re.A.Dy, Rete Nazionale della Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni (per orientamento sessuale e identità di genere). Due questioni apparentemente non direttamente correlabili ma che invitano ad una attenta riflessione. Innanzitutto la presa di posizione del governo regionale impedisce al consiglio di sviluppare un necessario dibattito su un tema così sensibile. L’ adesione alla rete, che coinvolge tutti i cittadini pugliesi, è un atto che di fatto, per il messaggio che indirettamente veicola, avrebbe richiesto un percorso e tempi diversi. La difesa dei diritti dei cittadini, a prescindere da ogni distinzione di sesso, razza, religione, e orientamento sessuale, non richiede altra necessità di conferma, in particolare da una istituzione come la regione, visto che è una precisa previsione della nostra Costituzione. Personalmente ritengo che sia indiscutibile il principio della parità di diritti per tutti i cittadini e l’assoluta condanna per ogni forma di omofobia. Altro è mettere in discussione, come in questi giorni si prova fare l’istituzione della famiglia composta da un uomo e una donna costituzionalmente definita. Non vorrei che alla fine si cerchi di far passare dalla finestra ciò che non passa dalla porta. Fermo restando che, oltretutto, la materia è sicuramente di competenza del governo centrale, ritengo che per la regione siano altre le priorità oggi: lavoro innanzitutto, sostegno alle famiglie in difficoltà, emergenza abitativa, Ilva, xylella, per non parlare dall’annosa problematica che riguarda la sanità, con le liste d’attesa che non accennano a ridursi e il rischio concreto che si mantengano in piedi i ticket introdotti da Vendola. Tutto ha rilevanza e va sicuramente discusso e risolto, ma il mio impegno, che rappresenterò nel mio gruppo perché sia condiviso, sarà profuso perché si dia la giusta priorità alle questioni più urgenti e di interesse generale.