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Il manifesto mai diffuso: quando al governo il sottosegretario di Martina Franca tentò di evitare la marcia su Roma Stampato ma il re non diede l'assenso

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Carlo Fumarola, di Martina Franca, era sottosegretario del governo Facta. Eletto nel 1921 al parlamento, fu poi nominato membro dell’esecutivo. Sottosegretario al ministero dell’Interno, ministro Paolino Taddei.

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Il dicastero-chiave in quella fase drammatica per il regno. Alla fine di ottobre del 1922 Carlo Fumarola tentò di convincere il re a vietare la marcia su Roma che fu evidentemente sottovalutata in maniera grave. Ma il governo, a partire proprio da Fumarola, aveva intuito gli accadimenti. Venne anche predisposto un manifesto, datato proprio 28 ottobre 1922, in cui era riportato, da parte del regno d’Italia, il divieto allo svolgimento della marcia su Roma con la proclamazIone del coprifuoco.

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Ma il re non diede via libera al divieto, diede via libera alla marcia su Roma che si svolse il 28 ottobre 1922 e che, nel volgere di poche ore, portò i fascisti al governo. Il ventennio. Che ebbe una conclusione catastrofica per l’Italia.

A Martina Franca, accanto al portone della chiesa di San Domenico, nel centro storico, c’è il resto di una scritta: ha oltre un secolo, quel W FUMAROLA di sostegno al parlamentare e sottosegretario dell’epoca. Che non riuscì a bloccare i fascisti perché venne bloccato lui, dal re.

 

 

 

 

 

 

 

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