Una discoteca sui terreni colpiti da xylella a Taviano? Sergio Blasi dice no. Il consigliere regionale pugliese interviene sulla vicenda che riguarda il consiglio comunale della cittadina salentina, che avrebbe approvato, all’esito di una conferenza dei servizi a cui ha preso parte anche la Regione Puglia, una variante urbanistica per la realizzazione di una discoteca nei luoghi colpiti da xylella.
Blasi dice no alla proposta e sottolinea come da circa un mese abbia sollecitato la discussione in consiglio regionale dell’emendamento antispeculazione sui terreni colpiti da xylella, già approvato dalla commissione agricoltura.
“Cerco di evitare le dietrologie – afferma -, faccio solo presente che una approvazione più celere dell’emendamento avrebbe reso impossibile questa operazione. Per cui mi informerò in maniera più precisa sul comportamento tenuto dai rappresentanti della Regione in conferenza dei servizi, per verificare se, nel momento in cui si è assegnato parere positivo alla variante, l’emendamento fosse già stato discusso e approvato in commissione. Se ci sia stata, in altre parole, una corsa contro il tempo per mettere al sicuro una operazione edilizia che altrimenti non sarebbe stata possibile. Di certo su questa vicenda va fatta piena luce”.
Per Blasi, c’è una questione politica di fondo: “Si possono istituire tutte le task force di scienziati del mondo – specifica -, annunciare qualunque cosa sui giornali, reclamare fondi per la ricerca e sventolare piani di contrasto al batterio. Ma se poi si consentono operazioni di questo genere, con il beneplacito della Regione, è chiaro che si sta gettando solo fumo negli occhi ai cittadini. Li stessi ai quali si chiede di avere pazienza di fonte alle eradicazioni”.
Il consigliere regionale annuncia che lunedì prossimo in consiglio proporrà l’emendamento approvato in commissione, con una piccola modifica: e cioè che il divieto riguardi non solo le varianti urbanistiche ma anche i permessi di costruire, anche laddove si è fatto in tempo ad adottare varianti. “Per salvaguardare gli ulivi del Salento, colpiti da una gravissima emergenza – conclude -, forse la più grave che questo territorio ha vissuto fino a questo momento, abbiamo bisogno di fatti, non di parole. Alla luce di quanto accaduto a Taviano si capisce l’importanza dell’emendamento di cui mi sono fatto promotore e di quanto agire in maniera veloce sia determinante, se non si vuole arrivare a chiudere il recinto dopo che i buoi sono scappati”. (leccesette.it)